Il famoso doppiopesismo dei politici con l’affare rifiuti ad Orvieto è esploso in tutta la sua bassezza. Era agosto scorso quando la questione della monnezza romana fece sbilanciare la presidente della Regione, Catiuscia Marini con queste parole: «Ma che siamo su scherzi a parte? Attendo dichiarazioni dei 5 stelle umbri in merito ad Orvieto e Terni. Ovviamente spero che la notizia sia infondata altrimenti mi trovano, questa volta, ai posti di combattimento». A ruota seguiva il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani: «Non autorizzeremo mai in nessun modo l’arrivo nella nostra discarica di rifiuti di qualsiasi altro territorio e meno che mai da parte della capitale d’Italia.».
Insomma un no secco e deciso a cui sono seguite numerose prese di posizione, attacchi all’amministrazione capitolina guidata dal Movimento 5 Stelle con il consueto corollario della richiesta di presa di distante da chi, per logiche d’emergenza, vuole portare i rifiuti a varcare i confini regionali. Peccato che se l’amministrazione che conferisce i rifiuti non è a trazione pentastellata la musica cambia e le parole di Germani e Marini diventano polvere e viene firmato un accordo interregionale proprio con la più classica delle logiche di partito: l’emergenza.
«Dov’è l’elmetto da combattente che doveva indossare la Marini? Dove è finita la granitica certezza del sindaco Germani di rifiutare i trasferimenti da fuori regione? Alla prova dei fatti avevano solo giocato con l’ambiente per fare della propaganda politica a spese del Movimento per attaccare Virginia Raggi che chiedeva semplicemente di poter usare i propri impianti di Acea per trattare l’umido. Oggi le cose sono cambiate ed invece di mettere in sicurezza Le Crete, che è stata esposta ad un recente incendio con delle dinamiche tutte da chiarire e con le parole inquietanti del comandante dei vigili che sono un campanello d’allarme per chi si occupa di amministrazione dei beni pubblici, noi di Orvieto ci affrettiamo ad approvare un atto che abdica alla regione la politica dei rifiuti tagliando la voce ai cittadini, tra l’altro con il numero legale mantenuto da un esponente dell’opposizione, ed a firmare una convenzione che ci rende la porta d’accesso dei rifiuti laziali. Un vero capolavoro d’ipocrisia politica, indifferenza del mandato popolare e delle iniziative di raccolte firme, proteste, marce e con l’intervento dei rappresentanti in Comune, in Regione ed in Parlamento.
Questo per la parte politica ma venendo al merito dobbiamo registrare e ribadire che mancavano o non hanno funzionato, in questa regione Lazio amministrata dal Pd, piani di emergenza che potessero prevenire i problemi della Capitale ed ora quelli di Viterbo in ordine al ciclo dei rifiuti, e non sappiamo se ciò è avvenuto per incuria, incapacità o per scelta. Sta di fatto che a fronte di questa situazione il soccorso rosso a Zingaretti glielo danno gli orvietani e tocca a me chiedere se è questa la politica per la quali i cittadini hanno votato Pd: far cavalcare le (proprie) emergenze e saturare ancora di più “Le Crete”. Aspetto risposte da quelli che il 10 agosto scorso le chiedevano a gran voce a noi del Movimento e su tutti Leonelli, Germani e la presidente Marini.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto
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