La Banca Popolare di Bari, in questi giorni più che mai nell’occhio del ciclone a seguito della proposta di fusione per incorporazione con la Cassa di Risparmio di Orvieto, chiarisce la propria posizione precisando che tale processo risponde a ragioni “industriali e regolamentari incontrovertibili”. Ragioni che però non trovano l’appoggio della Fondazione Cro. Il clima in questi giorni si sta facendo particolarmente caldo anche perchè i tempi per prendere una decisione sono strettissimi. E a complicare ancora di più le cose, sono subentrati anche i dissidi interni alla stessa fondazione. O meglio, nel cda della Cassa di Risparmio dove le opinioni non sono unanimi con tre consiglieri che avrebbero votato a favore della fusione. Ieri, intanto, dopo che anche sindaco e commissione dei Capigruppo in consiglio si sono dichiarati contrari all’integrazione, molto affollato è stato l’incontro organizzato dall’associazione Praesidium che ha visto la presenza anche dell’assessore regionale Rometti.
Segue la nota diffusa dal Gruppo Banca Popolare di Bari:
Il Gruppo Banca Popolare di Bari intende fornire alcune precisazioni sull’integrazione della controllata Cassa di Risparmio di Orvieto, acquisita nel marzo 2009, alla luce delle recenti notizie di stampa e delle dichiarazioni di vari esponenti delle istituzioni locali.
Il Gruppo BPB è convinto che il rafforzamento del proprio ruolo sul territorio orvietano passi per l’integrazione della Cassa nella Capogruppo, in modo da poter utilizzare nel migliore dei modi i benefici legati alle sinergie di scala e di scopo, sia sui costi che sui ricavi
Questa convinzione, oltre ad essere già riflessa nel vigente piano industriale del Gruppo, trova piena conferma nella tendenza alla razionalizzazione degli assetti dei Gruppi bancari nazionali, frutto anche di un contesto esterno profondamente mutato. Tale tendenza, inoltre, risponde pienamente alle aspettative dei Regolatori.
Alla luce di ciò, Banca Popolare di Bari, nella sua qualità di capogruppo, ha dato impulso al processo di integrazione, ritenuto ormai urgente per incontrovertibili ragioni industriali e regolamentari. In tal senso, ha portato la tematica all’attenzione del Consiglio di Amministrazione della Cassa e del socio Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, di cui ha incontrato il vertice.
La Banca prende atto della posizione – divergente – assunta dalla Fondazione, ma non può che confermare le proprie posizioni, frutto di valutazioni ben precise e funzionali all’unico suo obiettivo reale, che è quello di creare le migliori condizioni per offrire un servizio professionale e soddisfacente al territorio in cui operano le Filiali e le Persone della Cassa Il perseguimento di tale obiettivo non poggia sulla soluzione societaria adottata, ma sulla efficacia delle strategie e delle azioni volte a rafforzare la presenza del Gruppo secondo una logica di maggiore efficienza, nonché sulla volontà delle persone di impegnarsi in tale direzione.
La Banca confida nel poter sviluppare un confronto proficuo e costruttivo con la Fondazione, offrendo tutti gli elementi utili a chiarire la valenza strategica dell’operazione di aggregazione nell’interesse del territorio orvietano e più in generale nella regione Umbria.
Eguale confronto è pronta ad avviare con le altre istituzioni locali, sul presupposto che l’iniziativa di Banca Popolare di Bari non mira certo a sottrarre la banca alla comunità orvietana, ma, piuttosto, a restituire alle famiglie, alle imprese e alle istituzioni del territorio una presenza bancaria più forte, più stabile e più efficiente.