Riceviamo da Ciro Zeno, responsabile Dipartimento Lavoro-Ambiente del Partito Comunista e pubblichiamo:
La risposta poteva essere negativa se il sindaco avesse fatto il sindaco e fosse stato coerente e leale. Troppo poco attento con chi come noi gli ha consentito di vincere le elezioni e di rappresentare la città e, troppo poco attento al suo programma elettorale. Questa è la sintesi del nuovo out dalla coalizione , questa volta di Scelta Civica.
Il sottoscritto e ciò che rappresenta, due anni fa, terminata la campagna elettorale con la vittoria della coalizione di centro sinistra, comprendemmo subito che il sindaco tenesse prima ancora, che alla coalizione stessa e alle persone che ne facevano parte, ai suoi accordi preelettorali con bacini di consensi oramai noti. Dimenticò subito che proseguire con quell’alleanza politica vera, come noi gli avremmo sicuramente garantito, avrebbe evitato alla città di cadere nel vuoto politico di oggi. Senza un’idea di futuro condito dal vivacchiare quotidiano. Tanti sono i comitati che sono nati in città negli ultimi due anni: tutti di protesta verso un indirizzo politico amministrativo inesistente, sterile ed improduttivo. Discarica, Sanità, Rumore, Traffico,Turismo, Corteo storico, Teatro Mancinelli, Verde pubblico, Valle del Paglia, Centro Storico, Commercio, in ultimo l’assemblea di venerdì con i sindacati comunali di tutti i dipendenti dalla quale è emersa insoddisfazione per incapacità e disorganizzazione.
Solo alcuni dei temi urbani per i quali sono nati movimento e/o divergenze tra l’amministrazione e i cittadini. Non è certamente poco. Tutto ciò, denota una incapacità politica di produrre azioni concrete e coerenti che solo una forte coesione tra forze politiche avrebbe potuto soddisfare. Siamo comunque onorati che almeno in Te.Ma alcuni consiglieri uscenti, ricordiamo non per loro scelta ma ” sollevati dal sindaco” , abbiano chiesto fondi per iniziative formative, sociali rivolte ai giovani studenti e alla collettività per promuovere la cultura e combattere fenomeni come la Mafia, così come previsto dalla legge regionale n.16 approvata nel 2012, fortemente voluta dal mio partito che ho l’onore di rappresentare, e che finora non era mai stata presa in considerazione. A questo punto si sgretola la coalizione eterogenea con cui il sindaco si presentò ai suoi concittadini orvietani, che dal punto di vista politico equivale a dire debolezza della città e stallo di Orvieto. Il PCI è convinto che solo un’inversione di rotta sostanziale potrebbe iniziare a dare supporto vero alla soluzione dei problemi Orvietani, cosa che sarà nostro impegno sicuro alle prossime amministrative con una proposta di governo della città’, se gli orvietani lo vorranno.