ORVIETO – Un Germani un po’ sottotono e uno Scopetti tutto ad un pezzo. A quattro giorni dalla fatidica data per l’approvazione del bilancio, il segretario del Pd ieri mattina ha radunato intorno a sé tutti i suoi “boys”, a cominciare da Andrea Taddei e Angelo Pettinacci e il coordinatore provinciale Carlo Emanuele Trappolino per fare il punto. Anzi, mettere i puntini sulle “i”.
L’aria che si respirava negli ultimi giorni era abbastanza tesa e teneva Germani in bilico dopo che voci insistenti davano per spacciata l’approvazione del bilancio a causa del voto contrario di qualche consigliere piddino. Ma, da quanto emerso ieri, questa eventualità sembrerebbe scongiurata. L’appoggio al sindaco non sarebbe in discussione. Ma, come un buon padre di famiglia, il Pd ha fatto le sue raccomandazioni che risuonano però come una sorta di “out-out”.
Cinque i punti dettati da Scopetti per continuare a garantire il sostegno all’attuale squadra di Governo: sanità, politiche culturali, turismo, salvaguardia ambientale e asset cittadini. “E’ arrivato il momento per questa città di respirare aria nuova – ha detto – che non è quella della spicciola polemica quotidiana. E’ stato un anno difficile, il Pd ha avuto difficoltà interne che ha poi risolto ritrovando unità d’intenti. Abbiamo lavorato alacremente per riallacciare i rapporti a livello regionale avendo così la forza e la potenza di farci ascoltare sulle questioni importanti che sono sul tavolo”. E Scopetti passa poi a snocciolare le cinque “conditio sine qua non”.
A cominciare dalla sanità. L’ex-ospedale deve essere valorizzato e trasformato in un albergo per liberare risorse necessarie alla costruzione della Casa della Salute. «Abbiamo chiesto l’impegno alla Regione – spiega il segretario del Pd – affinché le risorse che arriveranno dalla vendita dell’ex ospedale siano destinate ai servizi socio sanitari del territorio. Come anche per la creazione di casa popolari per le giovani coppie dalla vendita degli ex immobili di proprietà della Regione».
Il secondo punto, forse quello più delicato, la salvaguardia ambientale. Ovvero, il futuro della discarica a difesa della quale Scopetti ha ricordato quanto il partito abbia lottato portando alla votazione all’unanimità in consiglio, nel 2014, di una mozione sull’argomento.
«Non è più il tempo dei No sempre – sostiene Scopetti – ma quello dei Sì avanzati che permettano la salvaguardia dei calanchi ma, al tempo stesso, possano salvaguardare i posti di lavoro. Orvieto può aspirare a diventare capofila tra tutti i Comuni umbri per chiudere il ciclo dei rifiuti». E tra la correlazione di questi due punti c’è chi vede del marcio, come Ciro Zeno del Pdci secondo cui, sotanzialmente, la Presidente Marini avrebbe chiesto di non disturbare i lavori in materia di rifiuti in cambio di una corsia preferenziale orvietana sulla questione sanità. Cosa categoricamente smentita dal sindaco Germani e quindi, anche da Scopetti.
Terzo punto, politiche turistiche che passano anche attraverso un migliore decoro urbano. E poi, politica degli investimenti: quindi finanziamento del secondo stralcio della complanare e miglioramento del trasporto ferroviario.
Quinta “conditio”, gestione dei vari asset turistici e culturali della città. E quindi, un passaggio obbligato anche sulla questione TeMaì per cui il sindaco ha annunciato di avere già qualche nome. «Oggi non è più il tempo dei cda – chiosa il segretario – ma pensiamo ad una gestione diretta dei vari asset della città. Quindi teatro, funicolare, trasporti, centro studi, parcheggi. “La politica sta perdendo l’occasione per mettere un punto sul passato e prire gli occhi al futuro. Non possiamo rischiare che questa generazione passi come quella che non ha avuto il coraggio di scegliere”. Una nuova fase, dunque, quella aperta dal Pd che, a partire dall’approvazione del bilancio di martedì, si farà promotore di varie iniziative. Come quella di dare mandato al sindaco di sottoscrivere un accordo di programma con la Regione sugli impegni presi affinché ci siano risultati certi. (Sa.Simo)
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