Gianni Cardinali ha ripreso il titolo di un nostro articolo a firma Dante Freddi e ha approfondito alcuni aspetti importanti, che aiutano ancor più a comprendere il ruolo che i cittadini, insieme al “pubblico”, possono svolgere per superare il problema delle discariche. Finalmente possiamo assumerci il ruolo di attori, ma è necessario che anche le istituzioni si assumano il loro, di controllo, guida e di volontà. Segue l’intervento di Gianni Cardinali.
di Gianni Cardinali
“La palla ora passa alla popolazione, perché se non si manterrà il trend di differenziata previsto e non aumenterà la qualità, affermazioni di principio e promesse non varranno un baiocco. Ora l’attenzione deve essere rivolta a quanto può fare ciascuno di noi, producendo meno rifiuti e rispettando le regole che impone una raccolta virtuosa, per raggiungere velocemente la tariffa puntuale (ciascuno paga quanto smaltisce) e arrivare all’equilibrio del sistema. Il professor Roberto Cavallo ha ricordato come in una regione piccola come l’Umbria qualsiasi obiettivo è raggiungibile, si può fare, ma gli attori principali sono i cittadini.
È una sfida che vale raccogliere. “
Questo è l’ultimo pezzo di un articolo pubblicato a proposito dell’impegno storico, non solo a realizzare la terza discarica, ma neanche a sopraelevare l’attuale!
Il richiamo all’impegno di ciascun cittadino non è cosa da poco a meno che qualcuno non ci dimostri che, da quando abbiamo iniziato la differenziata, da oltre sette anni, almeno qualche volta, sia stato fatto un controllo sulla correttezza dei comportamenti.
La correttezza dei comportamenti (ovviamente non solo degli orvietani) comporterebbe in poco tempo il superamento delle discariche semplicemente perché l’indifferenziato prodotto, pur con consumi poco corretti, è veramente poca cosa.
Se alla correttezza nella differenziazione si aggiungesse una migliore consapevolezza nei consumi si può giungere all’ambizioso traguardo del rifiuto zero.
La sfida è da raccogliere ma occorre che si accetti la logica dei controlli e delle conseguenti sanzioni come accade in tutti i paesi (non molti!!) in cui i principi vengono applicati con rigore nell’interesse di tutti.
Se e quando ci arriveremo faremmo la straordinaria esperienza di pagare tutti molto meno, perché pagheremmo soltanto sulla pur piccola quantità dell’indifferenziato, con la soddisfazione di partecipare ad una nuova economia che procura lavoro, risparmio di energia, riciclaggio di materia, civismo e civiltà!
E’ chiaro che tutto questo non può e non deve essere gestito con criteri tipicamente capitalistici, come sta accadendo diffusamente ora, pur con risultati in molti casi ottimi sul piano pratico.
Occorre la riscoperta del pubblico, sano, onesto, voglioso di far bene nell’interesse di tutti e dell’ambiente, che in tutto questo tempo è stata la principale “vittima”!!
La Regione piccola come l’Umbria, le due Provincie parzialmente salvate dal referendum e tutti i comuni possono tranquillamente farlo: esempi italiani (non molti) o stranieri non mancano di certo per copiare modi e metodi!
Una volta si sarebbe detto: manca solo la volontà politica!!
L’Assessore Cecchini sembra essere la naturale candidata ad assumersi questa splendida opportunità per fare veramente dell’Umbria il cuore verde d’Italia!!