Riceviamo dall’Associazione Praesidium e pubblichiamo:
Il giorno 29 settembre la segreteria del PD ha promosso una serata-convegno con il Viceministro dell’Economia Enrico Morando sul seguente tema: Politiche del credito. Tutela del risparmio e territorio. Circolo vizioso o virtuoso?
Iniziativa lodevole perché le regole dell’integrazione bancaria europea impongono a tutti noi di essere più informati, ci hanno trasformati da risparmiatori ad investitori, i nostri soldi se mal depositati, a seguito di interessati consigli, sono a rischio, come dimostra la recente vendita da parte della cassa di Risparmio di Orvieto di azioni della B.p.B.
Erano presenti i vertici delle banche locali, delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Il viceministro rispondendo alle domande del redattore Fratini della La 7, nostro concittadino, ha fatto un punto sullo stato delle banche, del credito e del risparmio illustrando la situazione complessiva e sulle iniziative del governo.
Ha dichiarato tra l’altro che il governo ha cambiato le regole fiscali, per cui mentre prima non conveniva iscrivere in bilancio i crediti deteriorati, con le nuove regole le banche oggi sono state spinte alla trasparenza. Tutto questo applicato al nostro caso potrebbe forse significare che i dati di bilancio sui quali ci era stato proposto l’aumento di capitale non descrivevano la reale situazione della Banca?
Quando è stato chiesto se ci fossero delle domande, come associazione Praesidium, abbiamo preso la parola:
…. Ci scusiamo per la qualità e per l’audio ….
Abbiamo descritto quanto successo, indicando quelle che a nostro avviso erano state le responsabilità e cercando ancora una volta un confronto pubblico, che gli interlocutori, evitando di intervenire anche se erano stati invitati a farlo, non hanno voluto affrontare. Domandiamoci il perché e soprattutto quale sede sarebbe stata migliore per smentirci?
Avremmo anche voluto chiedere se rispondesse a verità che l’assemblea di trasformazione da popolare in s.p.a fosse stata rinviata e per quali ragioni. Il rinvio non è un bel segnale, speravamo che qualche nebbia si diradasse, ma forse come dice la loro pubblicità, fanno tutto a voce così bassa che nessuno li sente in barba alla trasparenza voluta dalla B.C.E.
Quindici giorni prima dell’assemblea si deve per legge fissare il valore di recesso dell’azione, quindi se ne sarebbe potuto iniziare a capire il reale valore . Non sono in grado di fissarlo? Le nostre preoccupazioni aumentano, la Cassa di Risparmio di Orvieto è ancora una banca territoriale? Ci sono i margini di manovra per evitare che sparisca con una fusione per incorporazione aumentando così i danni per il territorio? La politica di vendita delle azioni dimostra che i suoi responsabili sono stati solo attuatori delle direttive della Banca Popolare di Bari; banca che a meno di nostre sviste, risulta aver chiuso l’esercizio 2015 con il passivo più grande di tutte le medio /grandi Banche italiane e che è alla presa con un duro programma di ristrutturazione.