CASTEL VISCARDO – “Ho ancora nel naso l’odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don”. Così Mario Rigoni Stern inizia “Il sergente nella neve”, romanzo autobiografico sulla ritirata dell’Armata italiana in Russia (Armir) nell’inverno tra il 1942 e il ’43.
Di quella sciagurata campagna fu protagonista anche Guido Mari, un soldato di Monterubiaglio nel Comune di Castel Viscardo, che ora l’Amministrazione Comunale vuole ricordare riconsegnando ai famigliari il suo piastrino militare rinvenuto dall’alpino Ferdinando Sovran.
Grazie anche all’aiuto dell’impiegata dell’Ufficio di Stato Civile del Comune di Castel Viscardo Stefania Cimicchi, che si è avvalsa, nel ritrovamento dei familiari, anche della memoria storica del dipendente Sandro Fini, sarà possibile riconsegnare il piastrino, dal valore morale inestimabile, ai famigliari. La cerimonia si terrà sabato 1 ottobre alle 9.00 nella Sala della Giunta all’interno del Palazzo Comunale di Castel Viscardo.
“Siamo onorati di riconsegnare il piastrino al figlio di questo straordinario soldato, nostro concittadino – ha commentato l’assessore Luca Giuliani – L’occasione ci è gradita anche per ringraziare e ricordare quanti sono morti o hanno dedicato la loro vita, la loro giovinezza, i loro anni migliori per onorare la nostra Patria. Ma anche quanti, come Ferdinando Sovran, ne esaltano ancora i reali valori prodigandosi affinché non ne sia dimenticato il sacrificio”.
Il piastrino di riconoscimento è stato rinvenuto nel dopoguerra su un terreno agricolo dai genitori dell’agricoltore russo, Veceslav Riabokov, a Novaja Kalitva nei pressi del fiume Don, dove era schierata la “Divisione Cosseria”. Dal 15 dicembre 1942 l’Armata Rossa effettuò l’accerchiamento sulle contigue Divisioni di fanteria “Ravenna e poi Cosseria”.
Moltissimi i Caduti e i Prigionieri, il fante Mari Guido è riuscito a sfuggire l’accerchiamento e a rientrare in patria. Senz’altro debilitato o con principi di congelamento visti i ricoveri negli ospedali militari italiani. I Soldati sovietici spesso strappavano ai Prigionieri la collanina con il piastrino e la gettavano per terra, un gesto sprezzante come a significare “mi hai invaso, ti tolgo il nome”. E’ notorio che per i Soldati sovietici fu inizialmente problematico gestire un così alto numero di prigionieri, qualcuno riusciva nella confusione a sottrarsi alla cattura e a raggiungere altri Reparti in ripiegamento. Questa l’ipotesi sullo smarrimento del piastrino di riconoscimento.
RICOSTRUZIONE STORICO MILITARE
Matricola 10943 – 69 – C – Distretto Militare di Orvieto
Soldato Mari Guido di Marino e di Papini Caterina, nato a Castel Viscardo il 31 gennaio 1921
1° febbraio 1940 risponde alla chiamata della leva
30 settembre 1940 ammesso alla ferma di anni due nel “2° Reggimento Granatieri” in qualità di aspirante specializzato radiotelegrafista; giunto al Reparto in territorio dichiarato in stato di guerra
1° gennaio 1941 promosso al grado di caporale
1° febbraio 1941 nominato specializzato radiotelegrafista
20 febbraio 1941 trasferito al “89° Reggimento di fanteria Salerno – Divisione Cosseria”
1° marzo 1941 promosso al grado di caporale maggiore
15 dicembre 1941 promosso al grado di sergente con l’obbligo di prestare servizio per un anno nel nuovo grado
1° luglio 1942 partito per il fronte russo con lo stesso Reparto
16 novembre 1942 trattenuto alle armi sul fronte russo
15 aprile 1943 rimpatriato dal fronte russo
3 maggio 1943 rientra nel Deposito del “89° Reggimento di fanteria Cosseria” proveniente dal Comando Tappa per provvedimenti medico legali
6 maggio 1943 inviato in osservazione all’Ospedale Militare di Genova
7 maggio 1943 dimesso da tale ospedale con idoneità di servizio militare incondizionato
seguono richiami e licenze varie
10 settembre 1943 dimesso dalle armi per eventi politici militari.
Viene depennato dal foglio matricolare il richiamo e la adesione all’Esercito Repubblichino e considerato congedato dal 8 settembre 1943
11 maggio 1944 è presente nel “52° Deposito Misto della Provincia di Perugia”
14 giugno 1944 esentato dal ripresentarsi alle armi e considerato in licenza straordinaria
9 marzo 1946 collocato in congedo definitivo.
Deceduto nel 1981.