ORVIETO – Al Centro Studi Città di Orvieto, si è svolta lo scorso 9-10-11 settembre, la terza edizione delle giornate di studio interdisciplinari del Seminario del Pensare che, dopo “Mito, Rito, Homo Sapiens” ed “Invisibile, Naturale, Sovranità”, nel 2016 ha affidato a “Primitivo, Tecnologico, Cittadino” il compito di chiudere un ciclo triennale di riflessioni collettive.
A tracciare il bilancio conclusivo dell’iniziativa ed anticiparne una nuova fase è l’ideatore e organizzatore, Emilio G. Berrocal secondo il quale “un numero elevato di relatori ed artisti performanti, proveniente dai più disparati campi e pratiche del sapere, ha animato le sessioni tematiche delle tre edizioni, dando vita a dibattiti che hanno saputo coinvolgere il pubblico presente anche durante le pause e la fine dell’iniziativa, il cui obiettivo era quello di porre i partecipanti di fronte alle domande più pressanti del nostro tempo ed osservare quali dinamiche d’interazione avrebbe generato tale confronto.
Quando profili professionali, con formazione assai differente, se non radicalmente opposta, vengono riuniti in una stessa stanza, è inevitabile che una qualche confusione si determini. Tuttavia, con il passare degli interventi, sessioni ed edizioni, i partecipanti sono riusciti a mettere da parte un po’ delle proprie certezze disciplinari per ascoltare e comprendere l’altrui punto di vista. Ciò ha fatto sì che i dibattiti del Seminario progressivamente spostassero il livello di attenzione dalla cosa guardata, su cui le diverse discipline hanno giurisprudenza, a che cosa significa guardare, terreno di fondazione trasversale che invece interessa tutti.
Nella misura in cui ciò è avvenuto, il bilancio di queste tre edizioni non può che essere positivo. È però necessario aprire ora una nuova fase, in cui la pratica del che cosa significa guardare non resti confinata entro le mura di un convegno ma conosca l’aria aperta delle strade e del territorio. Diventa perciò imprescindibile un coinvolgimento effettivo delle giovani generazioni, a partire dalle scuole e dai docenti delle medesime, ed una maggiore partecipazione della cittadinanza.
Il Seminario del Pensare è disposto a collaborare con chiunque, ente pubblico, soggetto privato, professionista o privato cittadino, sia interessato a far fiorire questa seconda fase”.