Riceviamo dal Comitato Risparmiarori CRO-BpB di Orvieto, Terni e Viterbo e pubblichiamo.
In un articolo apparso su un quotidiano on-line a firma Alessandro Li Donni, il giornalista chiama direttamente in causa il Comitato risparmiatori Cro-BpB di Orvieto, Terni, Viterbo. Prende in considerazione alcune delle nostre 10 domande, riportate in fondo all’articolo, e sembra rispondere con le modalità del consulente CRO di fronte al proprio cliente.
Vorremmo proporre alcune considerazioni suscitate dalle affermazioni contenute in quell’articolo, utili per chi volesse approfondire.
Sono necessarie alcune premesse.
Le 10 domande che il Comitato ha lanciato non erano rivolte solo alla banca, ma anche a tutte le
altre istituzioni interessate del territorio, dalla politica, ai risparmiatori, agli operatori economici, ai cittadini.
Riteniamo, vista la complessità della materia, che il dibattito che si è generato sia positivo, in
quanto potrebbe portare ad una migliore consapevolezza e maturità nei rapporti con le banche.
Questa maturità e trasparenza è auspicata da tutte le autorità ed operatori nazionali ed
internazionali, per andare al di là del rapporto “confessionale” tra cliente e promotore finanziario,
molto spesso sbilanciato e basato sempre sulla fiducia del cliente nei confronti del suo interlocutore.
La invocata trasparenza e la nostra richiesta di informazioni, che il giornalista nel suo pezzo definisce” rumore che può danneggiare la banca”, non comprendiamo come possa farlo se tutto è gestito con correttezza.
Ci preme precisare che al momento gli unici danneggiati sono i clienti sottoscrittori che hanno perso il 21% e che non hanno informazioni sul restante 79%.
Nel merito dei contenuti proposti dall’articolista rileviamo:
1) è interessante il caso di un istituto solido, in crescita (come sostiene Li Donni) che perde valore invece di aumentarlo.
2) ricordiamo che il pacchetto era composto per il 60% da quote di capitale sociale e per il 40 % da obbligazioni da acquisire congiuntamente. Il rendimento medio del tutto non era speculativo.
3) riteniamo che la vendita sia stata fatta soprattutto su base reputazionale.
Se fosse stato esplicitato con chiarezza che si trattava di investimento a rischio e trattato solo su mercato secondario per cassettisti, con accesso a possibili servizi di cui quasi nessuno aveva necessità, come sostiene Li Donni, la vendita avrebbe avuto meno successo.
4) nell’articolo non si cita il fatto che le obbligazioni erano subordinate ;
il fatto che gli interessi sono pagati regolarmente, che Li Donni riporta come una condizione rassicurante, è necessaria per l’emittente, a meno di non dichiarare un grave stato di crisi.
5) circa gli attori terzi che hanno determinato il valore dell’azione e su come questo sia stato determinato, genericamente citati da Li Donni, ci piacerebbe, con una risposta alla nostra specifica domanda, esserne messi a conoscenza.
6) non sembrerebbe rispondere al vero l’affermazione di Li Donni che le domande di vendita siano
state evase nel2015 entro 3 mesi. I funzionari della banca ci hanno riferito che con la vendita
straordinaria del mese di Marzo (20 M € per l’ingresso di un nuovo socio assicurativo) si sono
esaudite le richieste solo fino a tutto giugno 2015; ( questo supponendo che il criterio di evasione sia l’anzianità della domanda, come sarebbe corretto).
7) questo socio assicurativo deve acquisire ancora capitale sociale? se sì di che importo e quando?
ci piacerebbe anche avere una risposta sul possibile impiego di alcune decine di milioni di euro destinati all’atto della vendita a rendere più liquide le transazioni.
8) crediamo sia un refuso quanto asserito gioiosamente da Li Donni che si siano ” coperti i crediti
non performanti con NPL”. Sarebbe come dire che si sono coperti i crediti con altri crediti. (in italiano NPL si traduce con crediti deteriorati). Forse si voleva dire che la banca ha aderito alla procedura di vendita dei crediti svalutandoli con il meccanismo concordato tra il ministro Padoan e la BCE.
Sicuro che aderire ad un meccanismo complesso e macchinoso non sia invece un segno di debolezza?
9) se Li Donni conosce l’esito delle verifiche della Banca d’Italia, come scrive, farebbe cosa gradita
se ce ne mettesse a parte.
Rassicuriamo che siamo interessati al buon futuro della banca di territorio, ma riteniamo che questo
possa essere nei tempi moderni non in un rapporto da noi definito “confessionale”, come auspicato da Li Donni, ma nella trasparenza e con una corretta comunicazione a tutela di tutta la clientela.
Resta la domanda finale: qual è il futuro dei nostri soldi pur svalutati?
Link agli articoli sul tema.
10 domande a Banca, amministratori comunali, amministratori.(Risposta assente)
Con particolare stupore si è appresa la posizione dei capigruppo del Consiglio comunale di Orvieto di non aderire all’ iniziativa del sindaco di indire un Consiglio aperto sul tema delle azioni della BpB vendute sul territorio. L’iniziativa era meritevole, avrebbe, infatti, contribuito a superare l’isolamento dei singoli nel rapporto con la banca e in quella sede si sarebbe potuto tentare di indirizzare una risposta ai 10 quesiti sottoelencati e a fare chiarezza:
1) quale è il valore complessivo dei titoli venduti (alcune decine di milioni?) e di questi quale è il valore di quelli per cui è stata manifestata la volontà di vendita?
2) come è stato definito il valore all’atto della vendita, visto che si è provveduto a svalutarli dopo poco?
3)è vero che ad oggi sono giacenti ordini di vendita da più di 11 mesi?
4) come è stato definito il nuovo valore dell’azione? è in linea con la media del settore delle società quotate?
5) cosa c’è di vero nella voce che a ottobre la BpB dovrà trasformarsi in S.P.A e quindi si potrebbe anche verificare una nuova pesante svalutazione?
6) per alleggerire il disagio si è provveduto ad usare i fondi destinati a rendere più liquide le transazioni di vendita previsti nei contratti sottoscritti?
7) C.R.O, che ha agito come intermediario di collocamento, quali valutazioni ha fatto all’atto della vendita?
8) la Fondazione socia di C.R.O. al 26,43% quali funzioni e come le svolge a garanzia del territorio?
9) quale è il rischio economico per il territorio se i volumi in gioco sono alti?
10) come ci si può rassicurare che non si verifichino le condizioni già accadute in altre banche ed in altri territori?
Da ultimo, non avendo conosciuto le motivazioni che hanno spinto a non definire a tutt’oggi né l’eventualità né la data di un Consiglio comunale aperto, non possiamo non notare su tale tema la presenza di un possibile “conflitto di interessi” di alcuni amministratori.
Prendiamo atto con soddisfazione delle numerose adesioni al Comitato giunte in un solo giorrno e ricordiamo il nostro indirizzo.
Per ricevere comunicazioni sull’attività del Comitato e aderire scrivi a comitatorisparmiatoricro.bpb@gmail.com.
Provvederemo all’organizzazione di un prima riunione entro la prossima settimana.