La segreteria del Partito Comunista d’Italia, Sezione di Orvieto, interviene nel dibattito suscitato dall’affermazione dell’assesssore Cecchini sull’ampliamento della C, che denuncia una chiara volontà dell’Amministrazione regionale di non tenere conto della volontà delle comunità locali.
Segue la nota PCdI.
Sono stati pubblicati numerosi interventi, di forze politiche, di singoli cittadini e di associazioni, in merito alle ultime vicende che interessano la discarica “Le Crete” e più in generale il problema dei rifiuti nel nostro territorio.
La posizione dei Comunisti Orvietani su questo tema, riteniamo sia piuttosto chiara e dimostrata nei fatti: insieme ad altre forze politiche ed associazioni abbiamo voluto e costruito l’Osservatorio, stiamo raccogliendo le firme a supporto di una legge di iniziativa popolare indirizzata agli aspetti salute e ambiente, non disgiunti dal problema rifiuti e discariche.
Molto tempo prima, proponemmo una analoga iniziativa popolare per una legge sulla infiltrazione mafiosa in Umbria, ravvisandone il rischio principalmente nel business “rifiuti”; qualcuno ci apostrofò come “visionari” ; di fatto, oggi ci sono indagini in corso da parte della magistratura.
Volevamo e vogliamo, attraverso queste iniziative, far riappropriare i cittadini del diritto di essere artefici delle decisioni che attengono alla loro vita, quindi della libertà di accettare o rifiutare tutti i rischi connessi alle scelte fatte, troppo spesso da altri, che altrettanto troppo spesso non ne subiscono le conseguenze.
Che l’Assessore si dimetta o meno, meglio se si dimette, comunque non risolve il problema. Lo rileviamo nell’atteggiamento assunto dalla Regione, mentre avalla la possibile messa in discussione del vincolo ambientale; ancora peggio, la assoluta impassibilità con cui il provvedimento più opportuno diventa, come testualmente si riporta: “valutare la possibilità di superare la contrarietà che la popolazione ha espresso attraverso il voto del Consiglio comunale di Orvieto”
Per questo ribadiamo che non si tratta di assessore ma forse di distanza tra la politica ed i cittadini, lo conferma meglio il concetto che leggiamo nelle dichiarazioni dell’Assessore Regionale allorché in maniera molto netta afferma che “alla Regione spetta il compito della programmazione….” quasi a voler ritagliare un perimetro di competenza puramente manageriale ed esente dal rapporto con i cittadini oltre il quale non è richiesto spingersi. Ci permettiamo dissentire da questa politica fine a se stessa pretendendone una diversa, più integrata: oltre a quello di programmare bene, la Regione, (ricordiamo trattasi di organismo eletto dai cittadini e perciò a servizio degli stessi), deve far sua, ancorché la fase operativa venga affidata ad altri, la responsabilità di gestire, verificare, misurare e pretendere la piena attuazione di qualunque decisione programmatica. Deve prendere in esame ogni variazione in itinere ed essere in grado predisporre le azioni correttive necessarie. Tutto questo coerentemente alle aspettative di chi ha conferito il mandato. Deve soprattutto dare il giusto peso ai segnali che provengono dal territorio, specialmente quando sono netti o quando magari si tratti di espressioni plebiscitarie di un Consiglio Comunale.
Ma lungi da noi la presunzione di suggerire come si possa fare politica a chi ha maturato significative esperienze raggiungendo il secondo o anche il terzo mandato. Probabilmente abbiamo molto da imparare perché di fronte ad affermazioni “l’impianto di Orvieto è strategico e necessario al soddisfacimento dei bisogni dell’Umbria” ci viene spontaneo replicare : dopo il primo rifiuto del 2014 da parte del Consiglio comunale di Orvieto nei confronti di possibili incrementi del sito de “Le Crete”, quale azione, quale programmazione preventiva, quali alternative, garantirebbero i cittadini orvietani di fronte ad una “emergenza rifiuti”?
Ma soprattutto, da orvietani ci chiediamo: gli oltre diecimila nostri concittadini che vivono nel raggio di tre chilometri e mezzo dal sito della discarica, riusciranno, magari loro, a capire esattamente il senso della frase conclusiva dell’intervento dell’Assessore che testualmente riportiamo:
“come Assessore all’ambiente, all’agricoltura e al paesaggio ho sempre posto particolare attenzione a tutti quei fattori che concorrono alla qualità della vita in Umbria, che può svilupparsi solo in un ambiente e in un territorio salubre, capace di garantire le nostre produzioni agroalimentare di qualità”