Il comitato “per Andrea Sacripanti candidato consigliere regionale Umbria” ha lanciato il comunicato che segue, in cui si spiegano la motivazione per cui Sacripanti si è astenuto nella votazione per l’approvazione della Convenzione per le aree interne, che porterà a Orvieto 12 milioni di euro. Orvieto ha una storia tale, secondo Sacripanti, che accettare di essere definiti “svantaggiati” per dei finanziamenti è umiliante. Insomma, noi non vogliamo nulla, a meno che non sia porto nel modo e con i termini giusti, rispettosi del rango.
Il periodo elettorale e il ruolo di candidato hanno offuscato un po’ il vivace consigliere comunale di Fd’I. (d.f.)
A piè di pagina è pubblicata anche una precisazione di Sacripanti alla mia introduzione, in cui tiene a specificare ulteriormente il suo pensiero, che pubblichiamo volentieri, se dovesse servire a rendere le posizioni più leggibili. Ho modificato anche il ttolo, per evitare incomprensioni e perché, date le affermazioni di Sacripanti sulla bontà delle Aree interne, il NO prima presente sintetizzava di fatto il suo voto di astensione ma non il suo pensiero. Forse avremmo dovuto scrivere SNI? (d.f.)
Segue la nota.
Il candidato consigliere regionale Andrea Sacripanti spiega così la sua astensione alla votazione sulle aree interne:
“Il Consiglio Comunale di Orvieto ha approvato la convenzione sulle Aree Interne, prospettiva di sicuro interessante che porterà nella disponibilità del Comune circa 12 milioni di euro da destinare a sostegno di progetti volti al rilancio della nostra realtà.
Spiego le perplessità che mi hanno indotto all’astensione.
Innanzitutto il progetto Aree interne si rivolge a quei comuni che, come si legge nelle premesse dell’atto, risultano essere particolarmente svantaggiate in quanto distanti da servizi essenziali quali quelli sanitari, di collegamento (viabilità, trasporti,ecc.), sociali e così via!
Territori marginali e sottosviluppati dunque!
Già questa definizione di Orvieto in quanto Area Interna, che ribadisco è scritta nelle premesse della convenzione, mi ha stimolato un forte senso di indignazione perché una Città che ha una storia così importante come quella di Orvieto, non può definirsi in questo modo soltanto per accaparrarsi finanziamenti. Ciò costituisce un’offesa per la Città stessa e per tutti i cittadini che la abitano attualmente e per tutti gli orvietani che non ci sono più.
Ma c’è di più.
Ammettendo che Orvieto versi in queste condizioni così disagiate da terzo mondo, chi è uno degli artefici, se non il principale, di questa situazione?
Chi, cioè, ha preferito salvare il tribunale di Spoleto in danno di quello di Orvieto? Chi ha soppresso la ASL? Chi, nell’ambito della programmazione dei fondi europei, ha destinato esigue risorse al nostro Comune preferendogliene altri come Foligno e Perugia? Chi ha stipulato contratti di trasporto con Trenitalia che hanno allungato i tempi di percorrenza tra Orvieto e Roma su treni da bestiame? Chi ha reso il nostro ospedale inefficiente e con prestazioni a babbo morto? Potrei continuare……
Una sola risposta: La Regione
Ora, chi si è reso protagonista della disfatta di Orvieto, le cui attuali condizioni la collocano tra le aree interne, come può promettere 12 milioni per il suo rilancio? E’ credibile e come si spiega tutto ciò se non con il fatto che tra un mese e mezzo si vota?
La politica è soprattutto serietà e chi oggi promette ha dimostrato nel tempo di non essere serio e credibile. Per questo la mia astensione ”
Precisazione di Sacripanti successiva alla pubblicazione dell’articolo: