di Claudio Lattanzi
Sono cinque anni che Marcello Conticelli se ne è andato. Domani pomeriggio alle 18 sarà celebrata una messa di suffragio nella chiesa di Sant’Andrea di cui è parroco il figlio, don Luca Conticelli. La figura di Marcello rimane indelebile nella memoria degli orvietani sia per la staordinaria abilità nella lavorazione del ferro battuto che ne faceva più un artista che un artigiano, sia per la sua particolare umanità. Marcello Conticelli realizzò nel 1964 il pregevole Calice in oro donato dalla città di Orvieto a Papa Paolo VI in occasione della sua storica visita sulla Rupe. Il manufatto venne successivamente donato dal Pontefice alla Cattedrale di Bombay, dov’è tuttora conservato. Il suo nome è legato ad una produzione artigianale di altissimo livello, al Nuovo Reliquario del Miracolo di Bolsena, confrontandosi nell’occasione con il precedente manufatto, realizzato da Ugolino di Vieri, che costituisce uno dei più straordinari capolavori mondiali dell’oreficeria medievale oltre che alle armature e ai corredi in metallo dei preziosi costumi del Corteo Storico. E pensare che lui si definiva “semplicemente fabbro