“Sono felice, per un successo che conferma la bontà della scelta fatta a suo tempo dall’Amministrazione comunale, quando ha deciso di puntare sulla cultura per creare opportunità di crescita. Ormai per Bagnoregio l’industria culturale costituisce una delle prime risorse, e i questo settore intendiamo continuare a investire in futuro, a tutto vantaggio di un indotto locale che ha mostrato di saper recepire gli stimoli che gli abbiamo fornito. Il riscontro ottenuto anche quest’anno dal Tuscia in Jazz Festival, sia in termini di presenze, che per quanto riguarda il gradimento del pubblico, ci inducono a proseguire su questa strada, senza dimenticare le altre iniziative ancora in corso, come ad esempio la rassegna teatrale Civit’Arte e il festival di musica classica Note tra i Calanchi. Ormai Bagnoregio e Civita, pure in virtù della loro predisposizione naturale, sono dei contenitori di eventi da cui l’offerta culturale non può prescindere e i nostri sforzi si concentreranno ancor più in futuro per creare le condizioni affinché tale vocazione sia sempre più rafforzata”.
Così il sindaco di Bagnoregio, Francesco Bigiotti, con ancora nell’aria le note dello straordinario concerto conclusivo del pianista cubano Omar Sosa, commenta i lusinghieri risultati ottenuti dall’edizione 2014 del Tuscia in Jazz Festival.
Circa 8.000 spettatori registrati, nelle due settimane del festival a Bagnoregio. Oltre 150 corsisti presenti al summer camp. Strutture ricettive e ristoranti quasi sempre pieni. Una vitalità e un’effervescenza giovanile che ha riempito per giorni vie e piazze cittadine. La magica Night in Jazz di Civita di Bagnoregio, che ha visto la partecipazione di oltre 2.000 persone, nell’arco della nottata.
“Tutto ciò, per altro, in una situazione metereologica che non ci ha certamente aiutato e che ci ha costretto, ad esempio, a cancellare il concerto di Remo Anzovino, uno degli appuntamenti clou della rassegna – aggiunge Italo Leali, direttore del festival –. Nonostante ciò, la risposta del pubblico è stata eccezionale, frutto anche di un livello dell’offerta di assoluto prestigio. Senza voler tralasciare nessuno, ricordo che abbiamo avuto in cartellone, tra gli altri, Giovanni Lindo Ferretti, Kurt Rosenwinkel, Peter Bernstein, Rossana Casale, Scott Colley, Donnie Mc Caslin, Marcus Gilmore, fino allo straordinario Omar Sosa, ovvero il meglio di ciò che il jazz moderno, e non solo, possono offrire oggi. Forse non tutti si rendono bene conto di ciò che significa questo, anche perché spesso il termine jazz viene abusato e accostato a manifestazioni di scarsissima qualità, proprio quella che, viceversa, ci contraddistingue e che, se possibile, è nostra intenzione incentivare ulteriormente, confidando in amministrazioni lungimiranti come quella di Bagnoregio, con cui esiste un legame speciale, e nella sensibilità dei nostri main sponsor, Meta Energia spa, Grappa Zanin e Carivit spa, che in tempi non particolarmente facili continuano a investire e a credere in noi”.