VALERIO ZUCCHINI
Consulente industriale, Valerio Zucchini viene dall’area del bolognese che per secoli, insieme a Ferrara, è stata terra di produzione e lavorazione avanzata della canapa. L’impegno nel settore delle fibre vegetali quali canapa, Kenaf, lino e dei relativi macchinari industriali… ha fatto di V. Zucchini un esperto consulente, apprezzato in vari Paesi del mondo: dal Siam alla Bielorussia da dove tornerà nella serata di giovedì 21 novembre, in occasione della conferenza di Bolsena e la presentazione del libro della scrittrice orvietana Santina Muzi.
SANTINA MUZI
Santina Muzi ha insegnato per circa quaranta anni nelle scuole di Orvieto e dintorni.
Come pubblicista ha fatto parte della redazione del “Comune Nuovo”, mensile dell’Orvietano e dell’Alta Tuscia, ha curato le pagine di Orvieto per il periodico “Il Centro Italia” edito a Viterbo ed ha avuto collaborazioni con le tivù locali. Attualmente scrive su alcuni giornali on line.
Ha pubblicato: “La casa dei silenzi” collana “Poeti d’oggi”, “Passaggio a guado” collana “Poesia”, “Fronte della fame” collana “Strade bianche della scrittura”, “Ikhiwa in Zimbabwe e ritorno” – diario di viaggio, “Canapa italiana / Ieri, oggi e domani”.
CANAPA ITALIANA IERI, OGGI E DOMANI
Cita il testo:
“ …è una rete sottile quella che avvolge e tiene insieme argomenti vari e lontani nel tempo, squarci di storia, locale e non, roteanti nei dintorni delle fibre vegetali.
E nella rete è tutto un vocio, un andare di palo in frasca, un saltellare da un ramo all’altro, per finire come piatto del giorno nel pescato a caso per estrarre il tassello da inserire nel puzzle e dare la panoramica di quella che era la vita quotidiana delle generazioni passate che con la canapa hanno avuto un rapporto duro e duraturo.
L’idea iniziale di raccontare la canapa attraverso le interviste, si è estesa in maniera così entusiasmante durante il lavoro di ricerca e trascrizione da costringermi a tornare indietro nel tempo per risalirne alle origini.
Infine, sotto la spinta dell’inquinamento ambientale e, in particolare dei getti di petrolio scaturiti dalle falle dei pozzi nel Golfo del Messico e nel Mar Giallo Cinese, ho cercato di documentarmi sulla possibilità di utilizzare la canapa in settori diversi da quelli tradizionali, tipici del passato.
Così, come quando dalla mongolfiera si raggiungono altitudini più consistenti della piatta pianura e man mano che si sale, lentamente, molto lentamente, la panoramica si dilata tanto da non distinguere più i confini dell’orizzonte, con lo stesso stupore, illimitate, mi sono apparse le potenzialità della canapa.”
In “Canapa italiana ieri, oggi e domani” storia e progetti futuri relativi a questa pianta si intrecciano con le interviste a chi nel passato si è trovato impegnato nella coltivazione e nella lavorazione della canapa e a chi attualmente la va rivalutando nell’intento di recuperare terreni abbandonati e allo stesso tempo dare alle industrie valide e molteplici risposte alla richiesta di materie prime non inquinanti. Sicuramente la ripresa della coltivazione di una pianta che per millenni ha avuto un ruolo importante in vari settori della vita umana potrebbe costituire una grande risorsa per il nostro territorio e l’intero Paese.
In “Canapa italiana/Ieri, oggi e domani”, oltre ad un’ attenta ricerca storica, c’è un’accurata analisi delle applicazioni tecnologiche, industriali, economiche ed alimentari riferite alla canapa e ad altre essenze vegetali biologicamente equivalenti ed eco-compatibili.