di Valentino Saccà
ORVIETO – Da sempre la vita (sociale, politica e comunitaria) di Fiorangelo Silvestri, candidato nelle liste di Potere al Popolo di Orvieto per le elezioni del 4 marzo e sostenuto dal Pci, è indissolubilmente legata al mondo agricolo e alla realtà rurale imbevuta di solide tradizioni. Tale imprinting di stampo agricolo e genuino va a riverberarsi nel programma elettorale della lista per la quale Silvestri corre alle elezioni imminenti.
Nella mattinata di martedì 13 febbraio, presso la nuova sede di Via Costanzi n. 64 a Orvieto Scalo, il candidato Fiorangelo Silvestri, classe 1959, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha enucleato i principali punti che innervano il piano elettorale di Potere al Popolo.
“Il nostro programma – ha sottolineato Silvestri – vuole essere rappresentativo dei cittadini e vuole dialogare direttamente con loro, perché è nostra convinzione che solo l’iniziativa diretta della gente può fornire l’azione di contrasto e la propositività necessarie per un radicale cambiamento.
Potere al Popolo vuole uno Stato che contrasti la guerra promuovendo pace ed inclusione, lavorando per un’Europa dei cittadini, uno Stato che diventi imprenditore creando nuovi posti di lavoro, puntando su sanità, previdenza e istruzione”.
Silvestri ha sottolineato più volte il concetto di dialogo come pilastro fondativo della buona società e della buona politica, auspicando al dialogo tra i giovani che oggi non è così spontaneo e semplice, mentre risulta più immediato tra i bambini. Ecco che puntando alla valorizzazione del territorio e alla sua preservazione, Silvestri e Potere al Popolo hanno avallato progetti di cultura e tradizione locale. Dopo il progetto del fagiolo secondo del Piano, ora stanno lavorando al Parco della Civiltà contadina del Monte Peglia, parco pubblico avente già strutture funzionanti e di cui si parla di una acquisizione da parte dell’Unesco.
Silvestri ha infine ricordato che Potere al Popolo è una lista nuova e quindi il seme è stato appena gettato, perciò bisogna con pazienza aspettare che i frutti maturino.