ORVIETO – Una battaglia che riguarda tutti, quella contro i tagli alla sanità che però è riuscita a radunare a malapena una cinquantina di persone. La manifestazione di protesta organizzata ieri di fronte al Santa Maria della Stella di Orvieto da Ciro Zeno del Pci, per quanto annunciata, non ha avuto la risonanza che si aspettava avesse a livello di partecipazione. Nessun camice bianco né alcun operatore del nosocomio era presente. Qualcuno ha seguito da dietro le vetrate del secondo piano, ma niente di più.
I cittadini che hanno scelto di esserci, invece, per oltre un’ora, hanno presidiato il piazzale antistante l’entrata dell’ospedale aggiungendosi al coro di protesta. Tra le associazioni, il tribunale del Malato con Gianni Mencarelli. «La sanità è un diritto, basta tagli».
Questo scritto con la vernice su un telo bianco poggiato a terra intorno al quale si è sviluppata la manifestazione. «La Regione – ha detto Zeno – pensa solo a concentrare le sue risorse altrove, a Perugia e Foligno ma anche Terni dimenticandosi del Santa Maria della Stella, da troppo tempo in sofferenza. Questo ospedale ormai lo possiamo definire una scatola vuota, abbiamo mancanze di tecnologie ma anche di professionalità che decidono di andarsene perché non vengono messi nelle condizioni di lavorare. I bandi per venire a lavorare qui vanno deserti, i medici preferiscono andare a lavorare altrove, a Terni ad esempio».
E a molti la conferenza del direttore generale dell’Usl 2 Imolo Fiaschini il giorno prima della protesta in cui ha annunciato 4 nuove assunzioni (in quale reparto?), nuove tecnologie e l’attivazione dell’Unità di Terapia Intensiva Coronaica (Utic) per la cardiologia, è sembrata solo un palliativo.
Ma i problemi della sanità orvietana, sebbene l’ospedale di Orvieto sia classificato come dell’emergenza-urgenza, ormai sono noti: liste d’attesa lunghissime (due anni per una ecografia cardiaca, uno per una colonscopia, una visita oculistica o una cardiologica) carenza di organico, mancanza di apparecchiature adeguate. E, su tutti, l’assenza della politica locale e regionale. «E’ emblematico il fatto che noi cittadini ci dobbiamo autotutelare – ha rimarcato Zeno – significa che la politica non sta facendo il proprio lavoro. Ora che in Regione si sta discutendo il nuovo piano sanitario regionale dobbiamo fare rumore almeno come cittadini».
Per questo Zeno ha annunciato che entro fine mese verrà sottoposto alla presidente Marini un documento dettagliato su proposte e criticità del sistema sanitario orvietano. Intanto, però, a livello locale, qualcosa si muove. Il tribunale del Malato rinnova la disponibilità ad aiutare i cittadini tramite la propria istituzione. Alcuni genitori si stanno invece attrezzando per creare un’associazione su vaccinazioni e bambini (Sa.Simo)