ACQUAPENDENTE – Durante l’ultima giornata del Festival della Sostenibilità e del Paesaggio Rurale, l’onorevole aquesiana del Partito Democratico Alessandra Terrosi, ha fornito ai numerosi ospiti importantissimi spunti di riflessione.
“Durante questo fine settimana – ha sottolineato – Trevinano è stata al centro del mondo rurale. Una felice ispirazione ha toccato alcuni anni fa la sensibilità dell’assessore all’Ambiente del Comune di Acquapendente Claudio Speroni portandolo ad immaginare un tempo ed un luogo in cui discutere di sostenibilità e di paesaggio rurale per conoscere entrambi e salvaguardarli.
Tre giorni all’anno, da sei Edizioni a questa parte, persone del luogo ed altre venute da fuori, hanno portato in spalla il loro sapere, i loro ricordi, la loro idea di futuro, il lavoro che sanno fare, tutto quello che vorrebbero imparare e, come funamboli in bilico, hanno attraversato questo lembo di territorio attenti a non proporre soluzioni semplicistiche e a non azzardare formule astruse affinchè Trevinano ed i borghi come questo continuino nel loro cammino senza essere travolti né dimenticati.
In questi anni in Parlamento ed in Commissione Agricoltura, nel dibattere di qualche provvedimento, spesso è venuto in mio aiuto il succedersi morbido delle colline di quassù, che sfida i confini di Regione e tra un accavallamento e l’altro si spinge fino ai borghi successivi, piccoli Comuni anche essi, San Casciano dei Bagni ed Allerona.
Mi è stato utile ricordare il territorio protetto da trenta anni in una Riserva Naturale che ha permesso di mantenere un grado di biodiversità animale e vegetale tra i più alti del Lazio. Mi è servito tenere ben presente la difficoltà nel coniugare qualità della vita, che a Trevinano trova sicuramente una delle sue massime espressioni e condizioni di lavori e di servizi alla cittadinanza che permettano a chi ancora c’è di rimanere e ad altri di venire da fuori. Con la Legge N° 194 del 1 Dicembre 2015, viene sancita la necessità di salvaguardare la nostra biodiversità agraria ed alimentare.
Un intervento che tiene conto della normativa internazionale : dalla convenzione sulla biodiversità fatta a Rio de Janeiro il 5 Giugno 1992, al trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura e della normativa nazionale dalle Leggi di esecuzione di convenzione e trattati, al piano nazionale sulla biodiversità. Se oramai solo una manciata di specie viene coltivata per produrre gli alimenti che mangiamo a fronte della grande varietà ancora esistente al mondo, se la maggior parte delle sementi coltivate vengono prodotte dalle stesse multinazionali che producono i presidi fitosanitari, è evidente la necessità di provvedimenti legislativi che proteggano le risorse genetiche locali dal rischio di estinzione o erosione genetica.
Questa è infatti la finalità delle Legge, che deve essere raggiunta anche attraverso la tutela del territorio rurale scongiurandone lo spopolamento. Salvaguardia delle risorse locali di interesse agrario e alimentare, possibilità per gli agricoltori di scambiare e autoprodurre le semente che autorizzano, adottare metodi agricoli che mantengano la fertilità dei suoli e rendano gli agro ecosistemi resilienti, avere cura del paesaggio rurale ed evitare lo spopolamento, creare economie locali che si inseriscano, senza stravolgerlo, nel contesto esistente: sono tutti temi che hanno trovato in questo fine settimana quel tempo e quel luogo necessari al loro approfondimento”.