ORVIETO – Alla fine, dopo due decapitazioni, l’Isao ha deciso di sporgere denuncia. Un fatto gravissimo quello successo nei giorni scorsi su cui, ora, stanno indagando i carabinieri della compagnia di Orvieto per risalire agli autori dello spregevole gesto. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, infatti, è stata decapitata una delle venti sagome dell’architetto Ippolito Scalza, posizionate dall’Istituto storico artistico Orvietano nel quarto centenario della sua morte in prossimità dei luoghi che lo hanno visto all’opera.
Spaccata di netto la testa della sagoma in via Luca Signorelli, a ridosso della chiesa dell’Annunziata. Sugli artefici dell’atto al momento non ci sono conferme. In prossimità della sagoma è stato visto aggirarsi la sera stessa un gruppo di ragazze e ragazzi. Maggiori elementi potrebbero arrivare dalle telecamere di video-sorveglianza presenti a ridosso dell’albergo limitrofo. La testa è stata rinvenuta nella mattinata di lunedì abbandonata lungo un lato di via delle Scalette. Il secondo sfregio si è verificato, invece, martedì scorso. Questa volta presa di mira è stata la sagoma collocata in prossimità di Casa Palazzi Crespi, in Via Maitani. L’Isao, alla fine, visto il ripetersi dell’evento ha deciso di porgere denuncia contro ignoti presso la compagnia dei carabinieri di Orvieto. Venti, in tutto, le sagome collocate sulla Rupe in occasione del progetto di comunicazione: IPPOLITO SCALZA 1617/2017 promosso dall’ISAO / Istituto Storico Artistico Orvietano in collaborazione Opera del Duomo di Orvieto, Comune di Orvieto e Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
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