Riceviamo e pubblichiamo dalla Protezione Civile di Orvieto
Gabriele Del Grande è stato liberato. Il giornalista italiano fermato dalla polizia turca il 9 aprile, è arrivato all’aeroporto di Bologna. Appena sceso dall’aereo è stato accolto dal ministro degli esteri Angelino Alfano, che lo ha accompagnato in una saletta riservata dell’aeroporto. Lì Del Grande ha riabbracciato la compagna.
Gabriele Del Grande ha superato le porte dell’area arrivi dell’aeroporto ed è stato subito assediato dai cronisti in attesa da ore. Il giornalista è apparso sorridente ed è stato accolto da un applauso e da centinaia di flash dei fotografi. “Sono stato vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un Paese amico – ha detto – Un pensiero caro a tutti i detenuti e ai giornalisti che in Turchia e in altri Paesi sono in condizioni peggiori della mia. Ora vado a mangiare, dopo sette giorni di sciopero della fame ne ho bisogno – ha aggiunto sorridendo – Ancora non ho capito perché sono stato fermato. Ci tengo a dirlo che non mi è stato torto un capello e nessuno mi ha mai mancato di rispetto. Sono stato fermato da agenti in borghese. Ho saputo che sarei stato liberato stanotte”.
“Sono molto soddisfatto, tutto bene quel che finisce bene”, Massimo Del Grande, padre di Gabriele: “Stiamo andando a prenderlo, è un gran giorno”, ha detto sempre a Massimo Del Grande ha avuto un colloquio telefonico anche con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Mi ha chiamato il ministro Alfano questa mattina alle 7,30, Non me lo aspettavo. Mi ha detto che l’aereo di Gabriele stava decollando. Chiaramente hanno lavorato per tutte queste due settimane ma nelle utime ore hanno agito in maniera più incisiva”, ha detto Alexandra D’Onofrio, compagna di Gabriele. Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Giuseppe Germani, fin dalle prime ore abbiamo aderito alla campagna di articolo 21 per la liberazione di Gabriele Del Grande. Ringrazio tutti i Sindaci delle aree interne che hanno risposto all’appello, perché la libertà di stampa e della libera informazione è l’architrave della democrazia. Sappiamo che molti altri giornalisti sono incarcerati in Turchia come in altre parti del mondo, a quali va tutta la nostra solidarietà, una società che imprigiona ed imbavaglia l’informazione non è una società libera e democratica.
Il 2 maggio a Roma si terrà una manifestazione #IostoconGabriele per continuare a gridare no al bavaglio turco.