ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal Cons. Tiziano Rosati (Capogruppo “Sinistra Italiana”) inerente la riqualificazione urbana mediante un progetto di “depalificazione”.
La mozione invita la Giunta ad intraprendere sia per il centro storico che nel suburbio tutte le iniziative necessarie al fine di elaborare un organico progetto di depalificazione e ad individuare le risorse necessarie per la sua realizzazione, anche in forma graduale, in tutto il territorio comunale.
Avvalendosi di alcune slides esemplificative, il proponente ha illustrato le ragioni di natura estetica, ambientale e di sicurezza su cui si fonda la mozione, ovvero:
“Già all’inizio della consiliatura ed esattamente nel mese di Luglio 2015 – ha precisato Rosati – presentavo una mozione con la quale si voleva impegnare l’Amministrazione Comunale a rimuovere dalle vie del centro storico gli innumerevoli ‘borberi’ e dissuasori di velocità; purtroppo a tutt’oggi devo constatare che quel chiaro provvedimento, per quanto mitigato in sede di emendamenti, non ha trovato attuazione alcuna. I borberi nel loro aspetto orribile continuano tutti a stazionare dove erano due anni fa perché ‘è vero che non sono belli, ma sono utili a scongiurare soste selvagge da parte dei furbi’ così si dice. Ora con questa mozione desidero proporre un ulteriore intervento di riqualificazione urbana che potremmo definirlo un ‘progetto di depalificazione’ che coinvolga sia il centro storico che il suburbio, ovviamente con tecniche diverse”.
“La consuetudine di percorrere abitualmente le vie cittadine – ha proseguito – non ci fa percepire la giungla di pali che sono disseminati lungo le nostre strade: segnaletica stradale verticale, installazioni pubblicitarie, insegne direzionali, illuminazione pubblica, toponomastica. Tutto questo è stato collocato nel corso degli anni senza una visione organica e progettuale, arrivando così ad una immensa prolificazione di pali zincati. Oltre a deturpare la Città, costituiscono spesso ostacoli per i pedoni e comunque la percorribilità dei marciapiedi;
In base ai dati fornitemi dal settore Vigilanza risulta che in questi ultimi anni sono stati acquistati e posizionati dal 23 maggio 1995 al 24 agosto 2016 numero 2.872 pali e che addirittura negli ultimi cinque anni ne sono stati posizionati circa 500.
Molti Comuni come Monza, Viareggio, Brescia ma soprattutto gli innumerevoli borghi e città d’Arte hanno intrapreso da tempo progetti di depalificazione urbana. Tali progetti servono a diminuire la spesa per la manutenzione della segnaletica stradale. La babele derivante dalla presenza di innumerevoli segnali, anche inutili, produce solo distrazione e confusione per il cittadino”.
“Il progetto di depalificazione – ha concluso – deve consistere per quanto riguardo il centro storico nella rimodulazione della segnaletica verticale eliminando il posizionamento del palo sul terreno sostituendolo con l’ancoraggio del segnale sul muro degli stabili, diminuendo così la presenza di elementi estranei al contesto storico.
Per quanto riguarda il suburbio si deve stipulare apposita convenzione con Enel, in modo da poter utilizzare dove è possibile, e nel rispetto delle norme del codice della strada, i pali della pubblica illuminazione per collocarvi segnali stradali e toponomastica che attualmente sono posizionati nei pressi. Il progetto di depalificazione nel centro storico e nel suburbio deve contestualmente, ove possibile, cercare di accorpare la moltitudine di segnali limitrofi fra loro. Il progetto, infine deve essere preceduto da un’attenta e dettagliata analisi del territorio e delle varie zone interessate”.
Dibattito:
Assessore alla Viabilità e Polizia Municipale, Andrea Vincenti: “è vero che c’è stato un incremento impressionante di pali. Tematica questa che, lasciata fuori controllo per anni, ha creato problemi di sicurezza, impattanti e di tutela e decoro urbano. In questa sede desidero ringraziare i due soli nostri addetti che svolgono il lavoro per la segnaletica su tutto il territorio comunale, e aggiungo che le ragioni della prolificazione dei pali non sono ascrivibili agli operatori; infatti, abbiamo innanzitutto una normativa sempre più minuziosa ed invadente rispetto al passato. Il fatto di dover ricorrere spesso a soluzioni urgenti porta a collocare i segnali su nuovi pali. In realtà la verifica è onerosa e faticosa perché, rispetto all’ancoraggio di un segnale sul muro di uno stabile, è richiesto l’assenso del proprietario di un manufatto privato, ovvero: ogni pratica deve essere preceduta dal consenso del proprietario. Abbiamo già iniziato a farlo in vari punti del centro storico, procedendo ad una mediazione tra le zone più impattate ed i proprietari più sensibili al tema, quindi disponibili a concedere il permesso. Auspico l’accoglimento della mozione che ci permetterebbe di andare avanti”.
Lucia Vergaglia (M5S): “l’atteggiamento di Rosati è di preservazione e tutela dell’ambiente urbano. Per i dissuasori di velocità che sono del Comune, perché non si procede con altrettanta solerzia? Sono contenta della mozione che mi vede favorevole”.
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “voto favorevole. L’Assessore ci ha detto che l’opera di rimozione è stata avviata anche se la mozione del 2015, approvata all’unanimità, non era stata attuata. Mi permetto di suggerire che la ripulitura del centro storico e delle frazioni dai borberi e dai cosiddetti ‘panettoni’ venga fatta, ma adottando un piano sostitutivo nella direzione di dotarsi di un regolamento e poi di ricorrere a soluzioni alternative, anche procedendo ad un concorso di idee fra le scuole. Reputo giuste le ulteriori sollecitazioni di Rosati anche se forse pleonastiche rispetto alla mozione non attuata ma approvata nel 2015”.
Replica Rosati: “ringrazio l’Assessore che ha supportato la mozione e lo sprono a fare il più velocemente possibile, come ha anche sottolineato Vergaglia. La sosta selvaggia non credo si possa fronteggiare con i ‘borberi’. Più che fare un concorso di idee io dico di togliere i borberi e limitare l’accesso alle auto in città, grazie ad un piano della mobilitò urbana che lo preveda”.