ORVIETO – Nella vita di coppia e familiare, ci si scontra con una quotidianità spesso difficile, fatta di ritmi frenetici, di dubbi, di solitudine e sempre più di malessere. La strada che sempre più frequentemente appare come l’unica percorribile è la separazione, ma la fine di un rapporto infligge una ferita emotiva profonda, che alimenta un senso di sconfitta, di perdita e di fallimento. La soluzione invece potrebbe essere più semplice, a patto, però, di individuare il giusto percorso. Ne abbiamo parlato con alcune volontarie che prestano il loro servizio nella sede di Rete Famiglia il progetto della Diocesi per le famiglie.
Secondo la vostra esperienza, quali sono i principali problemi relazionali che le coppie si trovano ad affrontare nel quotidiano?
Si potrebbe fare un elenco di problemi relazionali. Tutti in qualche modo li abbiamo affrontati, o per esperienza personale o per conoscenza di situazioni di parenti, amici o colleghi di lavoro. Viviamo in un momento storico-culturale che pesa molto nella struttura delle persone. Il prolungamento dell’adolescenza spesso non fa scattare quella maturità che porta ad assumere e sostenere le responsabilità. La mentalità edonistica spinge alla ricerca di piaceri sempre nuovi. La routine, l’affievolimento della passione, l’accettazione di un rapporto che si evolve con l’età e il tempo non ci inducono a cambiare ma piuttosto a sostituire la persona che ci sta accanto. Si è abituati a volere tutto e subito. Facciamo fatica ad affrontare difficoltà, ad avere pazienza, a tentare di riprovare, non va e basta. Molti matrimoni reggono non per convincimento ma perché ci sono i figli da crescere, poi crollano, senza parlare di quello che durano un tempo breve lasciando i minori disorientati. Abbiamo perso la capacità di meravigliarsi, di sorprenderci, di accogliere il piccolo gesto di affetto anzi diffidiamo: chissà cosa vorrà! Difficoltà sorgono per cause economiche, dipendenze da gioco, alcool e droga. L’assoggettamento a un ritmo frenetico non lascia tempo per coltivare i rapporti familiari e il dialogo diventa monologo di solitudini, corriamo e non ci fermiamo per confrontarci, chiarire e ripartire. A volte si vorrebbe venirne fuori ma non si sa come.
Rete Famiglia può essere di aiuto a chi vive uno dei disagi di cui parlavate? Come?
Rete Famiglia è un punto di riferimento, dove le famiglie possono incontrare persone disponibili a offrire gratuitamente l’ascolto e, se necessario, l’assistenza di un tecnico professionista, nel rispetto della privacy e dell’anonimato. Poter parlare, condividere con qualcuno le proprie difficoltà e cercare un sostegno sono il primo passo per una via di uscita che va ricercata assieme, con fiducia e volontà. A volte l’ascolto attento ed empatico è già sufficiente e nell’esporre la propria difficoltà ad alta voce, la persona interessata già intravede la propria risposta.
Quindi, in pratica, chi ha bisogno di contattare Rete Famiglia cosa deve fare?
Vi sono tre modi diversi di avvicinarsi al Centro, accessibili a chiunque ne senta la necessità: entrare in contatto via e-mail: retefamigliaorvieto@gmail.com; andare personalmente alla Sede che si trova a Orvieto in via Soliana 1/A, il martedì mattina dalle 9.00 alle 11.30 e nel medesimo orario il I sabato del mese; il giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00; telefonare al n. 0763/395010 negli orari di apertura. Qualunque sia il modo, si troverà sempre qualcuno disposto ad ascoltare.
(Valeria Cioccolo – Volontaria di Rete Famiglia)