da Progetto Futuro per Castel Giorgio
La devastazione e la tragedia del terremoto sono immagini che in questi giorni rimangono vive nella mente di tutti e si aggiungono alle storie di tante persone che da mesi, purtroppo, convivono con un susseguirsi impressionante e preoccupante di eventi sismici che stanno interessando tutto il Centro Italia.
La scelta di sospendere l’attività scolastica, il costante lavoro di verifica di tutte le strutture pubbliche, l’immane sforzo per il sostegno e il supporto alle popolazioni colpite dal sisma, stanno impegnando le istituzioni nazionali, regionali e locali al fine di garantire a tutte le comunità il necessario grado di sicurezza per la salvaguardia della salute e dell’incolumità pubblica.
Il propagarsi degli effetti del sisma dello scorso ottobre hanno purtroppo interessato territori, come quello orvietano, decisamente lontani dalle zone dell’epicentro, distribuendo problematiche che ora devono essere affrontate con la necessaria responsabilità e condivisione fra tutti i rappresentanti istituzionali e politici.
Attenzioni che non possono prescindere dall’invitare l’amministrazione comunale di Castel Giorgio e del territorio circostante a costruire un serio confronto sulla salvaguardia della risorsa idrica dell’Alfina, messa seriamente a rischio dagli effetti del sisma. Nei giorni scorsi è stato il direttore generale del Servizio idrico integrato (Sii) a certificare che l’intorbidamento temporaneo delle acque erogate dagli acquedotti di Porano e Orvieto era riferito agli effetti del “sisma violento del 30 ottobre u.s”.
Una circostanza che riporta alla mente proprio quelle che sono state e restano le forti preoccupazioni – suffragate anche da studi scientifici – per l’incidenza che la realizzazione dell’impianto pilotta geotermico presentato dalla società Itw Lkw possa avere sulla salubrità e qualità del fondamentale bacino idrico dell’Alfina.
Per questo riteniamo che l’amministrazione deve farsi promotrice di una verifica complessiva della qualità del bacino idrico dell’altopiano, così come riteniamo importante che si rimetta in discussione la classificazione sismica dell’area di Castel Giorgio richiedendo alla Regione Umbria una revisione delle disposizioni del settembre 2012, riportando l’area dell’Alfina ad essere sismicamente riconosciuta come Zona 2.
Una specifica richiesta che come gruppo consiliare, Progetto Futuro per Castel Giorgio, in sede di insediamento dell’attuale amministrazione, proponemmo – senza riceverne il consenso da parte dei consiglieri in carica – nel contesto di uno specifico ordine del giorno che sollecitava: azioni e impegni per la salvaguardia del territorio dalla minaccia di un certo tipo di geotermia speculativa come quello che viene proposto dalla Itw-Lkw Geotermia Italia.
Tutte le istituzioni interessate, e in special modo la Giunta Regionale dell’Umbria, deve prendere atto che ci sono e ci devono essere le condizioni e la consapevolezza che l’Alfina e le comunità della zona vengano tutelate dalla speculazione e dal degrado ambientale che certi progetti possono provocare per l’intero territori. E solo scegliendo di stare dalla parte dei cittadini e negare l’intesa che si difende l’Umbria e il suo territorio.