In riferimento a un mio articolo che assolveva Mocio dall’aver venduto “Le Crete” per far fronte a buchi di bilancio e per liberarsi della discarica, ormai non più strategica per il Comune, cedendola a un’azienda che garantisse il rispetto ambientale, Fabrizio Cortoni risponde con la sua verità, che non contraddice la mia, anzi la amplia e approfondisce quel pezzetto di storia notrana. Sul fatto che quella non fu un’Ammnistrazione lungimirante sono pienamente d’accordo e l’ho scritto tante di quelle volte da sentire il bisogno di dare anche questa volta a Mocio quello che è di Mocio, almeno secondo la mia personale valutazione, che ricorda quegli anni in cui quanto girava intorno alle discariche in genere era piuttosto “chiacchierato” e la capacità di controllo del Comune alquanto limitata.
Ringrazio Cortoni per il suo contributo, perché racconta una parte della la verità, ora più vicina.(d.f.)
Segue la nota di Fabrizio Cortoni.
Gent.mo Dante Freddi,
dopo aver visto il tuo articolo sulla vendita degli impianti delle Crete alla S.A.O. voglio darti una chiave di lettura molto diversa dalla tua interpretazione.
Quando nel settembre del 2004 il Sindaco Mocio presentò in Commissione la manovra di assestamento di bilancio, notai e feci osservare a tutti i presenti la presenza di una grave irregolarità.
Si trattava della mancata iscrizione fra le spese da sostenere del pagamento a S.A.O. s.p.a. di quanto dovuto per lo spazzamento e la pulizia urbana dell’anno in corso. La giustificazione a tale mancanza veniva ricondotta al fatto che fra S.A.O. e Comune di Orvieto era stato sottoscritto un accordo per il pagamento del dovuto nell’anno successivo.
Come sa bene chiunque conosca la differenza fra l’aspetto economico e quello finanziario di una operazione, ribadii la necessità di correggere quella stortura (in pratica la corretta gestione vuole che il debito vada iscritto in bilancio nel momento in cui si verifichi l’obbligazione, e non quando ci si accordi sul pagamento; diversamente, un amministratore pubblico potrebbe presentare bilanci “aggiustati” a scapito di quelli successivi e di chi ne assumerebbe poi la responsabilità).
Non fui ascoltato né in quella sede, né nella successiva approvazione in Consiglio Comunale, malgrado avessi distribuito personalmente ad ogni Consigliere ed Assessore una nota precisa e dettagliata.
La maggioranza(PD, Comunisti Italiani, Socialisti, Rifondazione Comunista) rimase sorda e non ne volle tener conto.
Ovvio che, in qualità di amministratore pubblico a conoscenza di una irregolarità, fossi tenuto quindi ad inviare una segnalazione alla Corte dei Conti.
Ovviamente l’amministrazione Mocio dovette correggere quella partita. Purtroppo lo fece in modo assolutamente discutibile incamerando le risorse necessarie con l’atto di vendita alla S.A.O. degli impianti di trattamento dei rifiuti delle Crete.
Le domande da farsi sono quindi altre: perché non è stata cercata una soluzione alternativa, magari nella riduzione di altre spese, nella ricerca di altre risorse o nell’alienazione di beni meno strategici per la Città? Una Amministrazione capace e accorta non si sarebbe fatta costringere ad operazioni di emergenza.
La conclusione è che se avessimo mantenuto la proprietà di quegli impianti, la garanzia che tu apprezzi sulle eventuali infiltrazioni di azioni malavitose sarebbe stata ancora maggiore. Di tutto possiamo parlare, meno che di lungimiranza di quella amministrazione. Puoi sempre chiedere a Toni Concina.
Buona giornata- Fabrizio Cortoni