di Dante Freddi
Si è insediato ad inizio agosto il Consiglio di Amministrazione del resuscitato Centro Studi Gianni Rodari, “con la volontà di ripartire dal grande patrimonio materiale e immateriale del Centro nato ad Orvieto nel 1987”, si legge nella nota del Comune che lancia la notizia.
Lo amministrano Giuseppe Germani, presidente, le consigliere Lucia Vergaglia e Maria Flavia Timperi designate dal Consiglio comunale, e membri rappresentanti della famiglia, Maria Teresa Ferretti Rodari e Paola Rodari.
Il Centro ebbe una vita intensa quando il progetto per la città prevedeva che fosse la cultura e lo studio una delle sue linee identitarie e pubblicò alla fine degli anni Novanta una rivista titolata “Cera due volte”, a cui contribuirono gli scrittori e i disegnatori più importanti della letteratura per ragazzi. Fu anche pubblicato un numero monografico in occasione della concessione della cittadinanza onoraria di Orvieto a Emanuele Luzzati, con disegni originali del artista genovese. “C’era due volte” prosperò e fu diffusa a livello nazionale finché ci furono la passione e la direzione di Carmine De Luca. Poi, dopo la sua morte, per diverse ragioni infauste che si incrociarono, il Centro perse l’anima, che spero i nuovi amministratori siano in grado soffiare con vigore dentro quel corpo di attività culturali che vanno recuperate e riorganizzate. Una prima azione, da pianificare subito, potrebbe essere un’antologia per ragazzi costruita con il materiale di “C’era due volte”, di cui il Comune di Orvieto era editore. Credo che ci sia materiale sufficiente e originale per intraprendere questa prima attività di rilancio, che potrebbe anche costituire l’occasione per mettere insieme gli scrittori che contribuirono a confezionarla e ricostruire rapporti preziosi.