ORVIETO – Il consiglio Comunale dopo ampio dibattito ha respinto (7 contrari; 3 favorevoli: Sacripanti, Tardani, Vergaglia) la mozione presentata dal Cons. Andrea Sacripanti (Gruppo Misto) che chiedeva il rispetto delle norme vigenti in materia di imposta di soggiorno, assicurandosi che le risorse derivanti dal pagamento dell’imposta, contrariamente a quanto accaduto nel 2015, nel 2016 non fossero destinate ad altre finalità se non quelle richiamate dalle norme stesse a dal regolamento comunale; e di valutare, inoltre la possibilità di introdurre, nell’articolazione del bilancio comunale 2016, un nuovo capitolo denominato “promozione turistica della Città” in cui far confluire almeno il 60% degli introiti riferibili alla tassa di soggiorno iscritti nel bilancio di previsione al fine di non disperdere nella fiscalità generale risorse che, per legge, hanno una precisa destinazione.
Prima di riassumere i contenuti della mozione, Sacripanti ha premesso che: “la proposta era stata presentata il 1° aprile 2016 in previsione dell’approvazione del bilancio corrente e per capire come aumentare questa cifra. La discussione invece è slittata e 3 mesi e mezzo dopo, quindi oltre ad invitare il Presidente a discutere con la dovuta tempistica i vari atti, ritengo che, seppure non riferito alla redazione del bilancio comunale, il tema è comunque meritevole di attenzione. Il quesito di fondo è: stiamo rispettando il dettato normativo o no, dal momento che impegniamo una somma irrisoria? Vorrei capire anche come sia stata spesa questa cifra irrisoria di 25 mila euro per il 2014 e altri 25 mila del 2015. Altri luoghi sono ben promozionali, ma non Orvieto. Vorrei sapere come sono stati impiegati e per quali finalità? Se decidessimo di votare un atto di indirizzo in questo senso la Giunta dovrà prenderne atto già in sede di assestamento di bilancio. Speriamo di porre fine a una cattiva pratica. In definitiva chiedo l’impiego del 60% non del 6% corrispondenti a 250 mila euro anziché 25 mila”.
Lucia Vergaglia (M5S):
“aderisco totalmente al contenuto della mozione. In altre occasioni abbiano stigmatizzato che una città come Orvieto non può riservare risorse così risibili per il turismo e poi per che cosa? Nemmeno per il Giubileo della Misericordia abbiamo avuto modo di sapere cosa avesse fatto l’Amministrazione Comunale! Il gettito che arriva dalla Tassa di Soggiorno è valutabile! Ricordo in campagna elettorale la sottoscrizione da parte del candidato oggi Sindaco, del documento in cui si impegnava a non applicare la tassa di soggiorno. Cosa che, altrove si sarebbe chiamata ‘voto di scambio istituzionalizzato’. Questo per dire che sul questo terreno si è giocata una partita politica con troppa faciloneria. Una partita della quale, invece, bisogna rendere conto sul piano istituzionale, a partire dagli operatori economici che investono sul turismo. L’invito che rivolgo all’Amministrazione e di provare ad essere seri e a mettere in campo delle risorse mentali. Voto convintamente a favore della mozione e per dire basta a questo sistema”.
Andrea Taddei (PD): “viene richiamato l’impegno morale. Concordo che la promozione turistica è ancora carente e come forze di coalizione dobbiamo lavorare per avere riscontri apprezzabili. La Tassa di Soggiorno è uno dei capitoli di ingresso di spesa indicato nel piano di predissesto per ripagare le stesse quote di rientro. Abbiamo fatto tutti gli atti per uscire anticipatamente da questo piano, ritengo quindi che questo elemento venga preso in considerazione. Inoltre, è stato istituito l’Osservatorio sul turismo. Dobbiamo dunque decidere delle priorità per andare avanti. Occorre promuovere azioni coerenti con il contesto. Sulla mozione dico che è nostra cura cercare di avere quei soldi a disposizione e questo imperativo passa assolutamente attraverso la chiusura del pesante piano di riequilibrio pluriennale; quello sì ci permetterà di fare investimenti per la promozione del turismo”.
Assessore al Bilancio, Massimo Gnagnarini: “non è la prima volta che parliamo di tassa di soggiorno e ci siamo attestati sul mantenimento dei livelli di accoglienza della città. Una discussione pacata può oggettivamente servire. L’istituzione della tassa di soggiorna ad Orvieto fu il cappello del piano di rientro dal deficit. Probabilmente non fu una grande scelta anzi un errore. Tuttavia bisognava trovare nuove entrate e la tassa di soggiorno era forse l’unica che consentiva di proporre un piano. Supponendo che siamo fuori del predissesto, la tassa di soggiorno ormai è fisiologica ed è strutturale nelle entrate del Comune. Certamente sono pochi 25 mila euro per la promozione turistica, però il problema è quello di dove andare a prendere altre somme! Il 60% richiesto, infatti, corrisponde a circa 240 mila euro. Il Comune non stampa moneta, quindi dove li prendiamo? Ci sono 240 mila euro che spendiamo per la stagione teatrale (riferiti ai costi della TeMA), il Consiglio Comunale è libero di dire se quei 240 mila euro, in alternativa, vanno sulla promozione del turismo. Per analogia sui criteri di scelta, potremmo anche toccare il sociale. Insomma non è una questione di esercizio mentale ma di equilibrio di bilancio, cioè per non tagliare altre uscite dobbiamo trovare altre entrate per implementare quel poco che sta su alcune poste in bilancio. Io mi auguro che il processo che abbiamo avviato di uscita anticipata dal predissesto ci porti rapidamente alla eliminazione dei vincoli che esso impone. Esiste, ad oggi, un certo ritardo dell’Amministrazione Comunale non solo sulla cifra da stanziare ma su come spenderla. Vorrei che il Consiglio Comunale insieme all’Amministrazione oltre a dire aumentiamo lo stanziamento dica come arrivarci. Non esiste un problema di violazione delle norma ma di vincoli, problema che speriamo venga superato il prima possibile. Esiste invece una necessità di spesa per la promozione turistica ma sacrificando un’altra spesa. Su questo tema credo si debbano impegnare le forze politiche e le commissioni”.
Replica Sacripanti: “l’intento della mozione era proprio quello di tornare a coinvolgere il Consiglio Comunale per reindirizzare la Giunta a potenziare un settore che appare dimenticato. Di sicuro c’è una non ottemperanza dei dettati e dispositivi dei regolamenti. Non è che i soldi non ci sono, ma che avete pervicacemente investito per l’uscita anticipata senza voler immettere risorse per risollevare una città che è allo stremo. I risultati dell’uscita anticipata dal predissesto si vedranno non prima del 2019, giusto giusto per la campagna elettorale. L’Osservatorio che io ho proposto, deve però avere le gambe per camminare altrimenti non sortirà nessun effetto. L’Assessore ci ricorda giustamente del reperimento di altre risorse, ma sulla gestione diretta della Funicolare se ne parla da oltre due anni ma non si vede nulla. Ribadisco che con la chimera dell’uscita dal predissesto non si tiene conto che la città sta morendo, adesso. Non rendersi conto di questo è grave”.
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