ORVIETO – Quando si parla di turismo sarebbe peccato mortale non citare Orvieto. Che sia la sua cattedrale, il pozzo di San Patrizio, la città sotterranea o l’antica Velzna, i tesori sopra e sotto la Rupe continuano ad essere meta dei tanti turisti che la scelgono per le proprie vacanze.
E nonostante i tragici eventi che hanno colpito negli ultimi giorni Francia e Turchia, il turismo, almeno dalle nostre parti non si è arrestato. Ovviamente, rimangono presidiati speciali gli obiettivi sensibili quali il Duomo e la diga dove militari armati sono di guardia notte e giorno. Ma ad Orvieto la gente, per buona pace degli operatori, continua a venire e a spendere.
La conferma arriva dai dati dell’osservatorio regionale che per il primo semestre del 2016 ha fotografato una realtà contraddistinta dal segno “più”: 47264 arrivi (+5.117 rispetto al 2015) nell’Orvietano e 86.270 presenze (+17.223 rispetto al 2015). Più nel dettaglio, per quanto riguarda il dato “Orvieto” il boom (stando ai dati dello Iat) c’è stato a marzo (+76,07%). Anche gli altri mesi però non hanno deluso: gennaio (+20%), febbraio (+31,65%), aprile (+8,6%) e maggio (0,06%).
Purtroppo ciò che ancora appare difficile da debellare è il cosiddetto “turismo mordi e fuggi”. Proprio per questo, per aumentare la permanenza media del turista nel territorio il Comune di Orvieto ha aderito al progetto “Umbria Green Card” elaborato da “Techne” S.r.l. che consente l’ingresso al Pozzo di San Patrizio al costo del biglietto ridotto (euro 3,50). Basterà per mettere il freno a questo annoso problema? «Vedendo questi dati – commenta il sindaco Giuseppe Germani – non possiamo non esserne orgogliosi perché sono la testimonianza diretta che quello che stiamo portando avanti, come ad esempio i tavoli sul turismo, va proprio in questa direzione. L’auspicio è quello di arrivare ad una maggiore partecipazione anche da parte degli stessi operatori per offrire al turista servizi ed offerte di una qualità sempre maggiore».
Secondo l’assessore Massimo Gnagnarini buona parte della responsabilità ce l’hanno proprio gli operatori commerciali che , considerando il valore dell’industria orvietana del turismo (stimabile in 50 mln euro) non offrirebbero un servizio adeguato per quanto riguarda l’innovazione, l’adeguamento e la promozione. «In altre parole gli imprenditori orvietani del settore turistico – spiega – se vogliono assicurarsi per se e i propri figli un ottimo futuro economico devono ricominciare a scommettere sulla propria attività facendo sistema tra loro e in sinergia con l’amministrazione pubblica per puntare e vendere l’unico e transpolitico prodotto che ancora tira, ovvero Orvieto». Tra le varie iniziative in essere e in agenda per potenziare il turismo sulla Rupe va annoverata l’apertura a palazzo Simoncelli di “OrvietoVIE – museo diffuso”, un centro di orientamento ai beni storici, architettonici, enogastronomici, paesaggistici, archeologici della città e del suo territorio.
E poi, ne ha dato comunicazione l’assessore Andrea Vincenti, entro l’anno verrà introdotta in tutto il centro storico una nuova segnaletica pedonale turistica, in sostituzione di quella attuale. «Ci stiamo lavorando da mesi in sinergia con gli operatori e con gli istituti culturali. Un sistema segnaletico pensato specificamente per i pedoni è irrinunciabile per una città come la nostra. Oltre che orientare, esso ha anche il compito di informare chi visita Orvieto delle tante attrattive in più che è possibile visitare, oltre ai “classici” Duomo e Pozzo di S. Patrizio. Non solo: molti degli scorci più suggestivi all’interno del centro storico si possono ammirare solo a piedi ed è fondamentale che i turisti ne siano informati, e che siano stimolati ad esplorare la città nella sua interezza». (Sa.Simo)