di Umberto Garbini
Rimanere stupito di fronte ad alcune dichiarazioni da parte di membri della maggioranza consiliare, è quanto mai normale o almeno legittimo. Sono passati anni dalla fine della “cortina di ferro” e soprattutto della “strategia della tensione”, ma c’è qualcuno che ancora vive di opposti estremismi e di superiorità culturale verso il “nemico politico”.
È improponibile come le giovani generazioni non siano in grado di andare oltre, abbandonando una contrapposizione sterile e insignificante. Non difendo nessuno, né chi si definisce “fascista del terzo millennio” né chi si definisce “comunista” nel 2016. Nel secolo della morte delle ideologie anziché aggregare intorno a idee e progetti condivisi si divide, richiamando dall’oltretomba “ideali” relegati dalla storia ad appartenere al passato.
I nostalgici dell’una e dall’altra parte hanno comportamenti vecchi e irrispettosi di coetanei e di avversari, non nemici. Cercando di restare più lontano possibile dalla diatriba dei pro e contro, dopo il passo di rinnegare le Foibe più di un anno fa, adesso il Consigliere Comunale, Tiziano Rosati, torna a tenere un comportamento non consono da parte di un membro dell’Assemblea cittadina, pubblicando su Facebook la seguente nota: “Se volemo organizzà? Li ho visti e schedati nel mio database, se vedo un punto nero gli sparo a vista”.
Questa è la seconda volta che il Consigliere dimostra di tenere un comportamento sopra le righe, se dovesse commettere in futuro un ulteriore errore sarebbe bene che lasciasse il suo ruolo consiliare al primo dei non eletti della sua lista “Sinistra Ecologia e Libertà”. Nella speranza che il Sindaco, Giuseppe Germani, prenda le distanze da tali espressioni della sua maggioranza di Consiglio. Ancora una volta “TEMPUS TACENDI, TEMPUS LOQUENDI”.