ORVIETO – “Capping sommitale”, in altre parole: ampliamento della discarica. Il pericolo non è per niente scampato, anzi, nonostante le rassicurazioni sbandierate in diverse sedi della presidente Catiuscia Marini e dell’assessore Silvano Rometti (forse solo per gettare un po’ di fumo negli occhi) circa la non necessità di ampliare il sito e nonostante il consiglio comunale di Orvieto si sia espresso contrariamente all’unanimità per ben due volte, nel teatro della politica c’è invece una realtà sconcertante.
Si tratta di un verbale bollente, quello fornito da Forza Italia e prodotto dal comitato di coordinamento sulle valutazioni ambientali datato 20 gennaio scorso. E’ qui che si legge: “Dopo approfondito dibattito, all’unanimità dei presenti, il Comitato ritiene che sussistano le condizioni per il superamento del dissenso espresso dal Comune di Orvieto sul progetto definitivo: adeguamento morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del capping sommitale – discarica di Orvieto proposto dalla Società Sao Servizi”.
Nel documento si richiama poi il parere del Servizio Energia, Qualità dell’ambiente, Rifiuti, Attività estrattive competente in materia che, a suo tempo, aveva dato parere favorevole in sede di Conferenza di Via ritenendo l’intervento coerente con il piano regionale sui rifiuti e con le previsioni di attuazione del Piano d’Ambito 4. Previsioni secondo cui, con l’incremento della differenziata, il ruolo residuale della discarica sarà garantito fino al 2035. In realtà, però, la sovraelevazione del secondo calanco, avvenuta nel 2011, avrebbe dovuto dar vita alla discarica fino al 2027. In altre parole la Regione, per l’ennesima volta, sembrerebbe avere tutta l’intenzione di infischiarsela degli orvietani, di Orvieto e del suo territorio scavalcando con slancio quel “No” evidentemente di poco peso.
Dopotutto qualche avvisaglia del tragico epilogo si era potuta cogliere dalle recenti affermazioni dell’assessore Fernanda Cecchini quando annunciò la volontà di superare il pronunciamento della Soprintendenza sull’apertura del secondo calanco della discarica di Orvieto. Nel giro di pochi giorni il fuoco si spense ma i tizzoni, evidentemente, hanno continuato ad ardere sotto la cenere. A rimuoverla ci ha pensato il consigliere regionale di Fi Raffaele Nevi che ha depositato una mozione in cui chiede alla Giunta regionale di “non annullare il dissenso del consiglio comunale di Orvieto e quindi non favorire ulteriori ampliamenti della discarica. Contestualmente di procedere all’attuazione del piano regionale dei rifiuti relativamente alla costruzione di impianti per la realizzazione del Css (combustibile solido secondario) e alla definizione di premi e sanzioni per i Comuni che non fanno la raccolta differenziata”. Anche ad Orvieto, ovviamente ci sarà battaglia. Il capogruppo Roberta Tardani ha già annunciato di portare la stessa mozione all’approvazione anche del consiglio comunale orvietano. Insomma la battaglia contro l’ampliamento della discarica è appena agli spari d’inizio. (s.s.)
Segue la Mozione presentata dal consigliere regionale Nevi e altri.
Mozione dei Consiglieri
Nevi, De Vincenzi, Fiorini, Mancini, Ricci, Squarta
“Adeguamento da parte della Regione Umbria alla contrarietà espressa dall’Amministrazione comunale di Orvieto rispetto all’ampliamento della discarica di Orvieto
Mozione: Adeguamento da parte della Regione Umbria alla contrarietà espressa dall’Amministrazione comunale di Orvieto rispetto all’ampliamento della discarica di Orvieto
Premesso che in data 20/01/2016, il COMITATO DI COORDINAMENTO SULLE VALUTAZIONI AMBIENTALI ai sensi del comma 5, Art. 12, L.R. 12/2010, ha chiuso i suoi lavori, rilasciando un parere per la Giunta Regionale, ai fini dell’assunzione della decisione di competenza, che testualmente dice “…sussistono le condizioni per il superamento del dissenso espresso dal Comune di Orvieto sul progetto definitivo di: “Adeguamento morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del capping sommitale – Discarica di Orvieto in Loc. Pian del Vantaggio 35/A, Orvieto”.
Valutato che la soprintendenza ai Beni archeologici e paesaggistici dell’Umbria ha espresso la propria contrarietà all’ampliamento della discarica di Orvieto.
Considerato che sulla possibilità dell’ampliamento della discarica “Le Crete” il Consiglio Comunale di Orvieto ha espresso per ben due volte e all’unanimità la sua contrarietà, ribadendo tale posizione anche con una mozione approvata lo scorso ottobre.
Atteso che l’Assessore Rometti, a nome della Giunta Regionale, nel gennaio del 2015, dichiarò che: “Per la discarica Le Crete nel territorio comunale di Orvieto non ci sono assolutamente esigenze di ampliamento e tanto meno ve ne sono per lo sfruttamento di un terzo calanco. Anche perché le politiche regionali sono indirizzate al superamento delle discariche, come chiede l’Europa. L’uso del territorio è prerogativa delle comunità attraverso le istituzioni locali e la Regione, insieme al Comune, fin dall’inizio ha sostenuto la non sussistenza di motivazioni per un ulteriore ampliamento dell’area destinata al trattamento e smaltimento di rifiuti, già ampliata recentemente per una capacità di quasi un milione di metri cubi. In questo quadro, è del tutto evidente che resta escluso qualsiasi intervento per l’incremento di aree destinate a discarica. Gli orvietani e gli umbri ne possono stare certi: la Regione è impegnata e si impegna per il progressivo superamento delle discariche” (Agenzia Umbria Notizie 21 gennaio 2015).
Tutto ciò premesso e considerato l’Assemblea legislativa dell’Umbria impegna la Giunta Regionale
a non dichiarare superato il dissenso espresso dal Comune di Orvieto sul progetto definitivo “Adeguamento Morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del capping sommitale – Discarica di Orvieto proposto dalla Società SAO S.r.l.” come scritto nel verbale del COMITATO DI COORDINAMENTO SULLE VALUTAZIONI AMBIENTALI nella seduta del 20/01/2016 e quindi non favorire ulteriori ampliamenti della discarica “Le Crete”.