Il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi chiede una celere soluzione per coprire le necessità economiche delle Comunità montane, emerse in sede di monitoraggio e vigilanza sull’amministrazione regionale con l’ultima riunione dell’apposito Comitato, presieduto da Maria Rosi e di cui fa parte anche Smacchi. Secondo il consigliere del Pd, l’ultima tranche di risorse va reperita in sede di assestamento del bilancio regionale, attraverso una variazione. E nel quadro più complessivo della riforma endoregionale va rilanciata la risorsa costituita dai parchi.
“Non possiamo rischiare di far arenare il processo di riforma endoregionale, con il passaggio dalle comunità montane all’Unione speciale dei Comuni, proprio nella fase finale, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero sia per il personale che per il completamento degli interventi sul territorio già programmati, alcuni dei quali addirittura in via di ultimazione. La Regione provveda celermente a coprire l’ultima tranche di fabbisogno economico, pari al 15 per cento”. Lo chiede il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, che si sofferma anche sul rilancio dei parchi regionali.
“Con la legge 18/2011 – ricorda Smacchi – il Consiglio regionale ha dato il via ad una complessiva riorganizzazione sia di livello istituzionale che amministrativo, che ha portato alla nascita della Agenzia regionale della forestazione, alla conseguente messa in liquidazione delle Comunità Montane ed all’introduzione graduale delle unioni speciali dei comuni. Ad oggi, il processo di riforma sconta diverse fasi di empasse, soprattutto per quanto attiene l’istituzione delle Unioni speciali dei Comuni, ma anche il processo di liquidazione delle comunità montane rischia di essere compromesso se la Regione non provvederà celermente a coprire l’ultima tranche di fabbisogno economico pari al 15 per cento. Fino ad ora, infatti, alle cinque comunità montane è stata versata una quota pari a 8,5 milioni di euro per le spese necessarie ed incomprimibili, risorse non sufficienti, visto che, conti alla mano, per completare il processo di liquidazione occorrerebbero ancora 1,5 milioni di euro, cifra che va reperita in fase di assestamento di bilancio, attraverso una variazione del medesimo”.
“Occorre inoltre – aggiunge – nel quadro più complessivo della riforma rilanciare e valorizzare una grande risorsa quale quella dei parchi. Su questo argomento, nello specifico per quanto riguarda il Parco del Monte Cucco, ho avuto modo di proporre con forza all’attenzione del Consiglio regionale l’annosa questione delle aree contigue, ma ritengo giunto il momento di aprire una riflessione più complessiva su tutto il sistema dei parchi della nostra regione. Da un lato va aggredita una volta per tutte la questione dei vincoli che troppo spesso rappresentano un vero e proprio freno per lo sviluppo dei territori, dall’altra va costruita una proposta omogenea in grado di mettere a leva tutte le potenzialità di cui tali aree dispongono.
“Ad oggi – conclude Smacchi – i parchi sono rimasti una grande risorsa solo sulla carta, è necessario pertanto individuare celermente un momento di confronto con le amministrazioni locali per condividere una strategia di rilancio dell’intero sistema regionale dei parchi. Alcuni segnali in questo senso sono venuti dal territorio: una grande conferenza dei sindaci sul tema potrebbe rappresentare una nuova fase di avvio, in grado di costruire una rete del grande patrimonio ambientale di cui dispone la nostra Regione, che non a caso anche per questo viene da tutti definita il cuore verde d’Italia”.