Castel Viscardo: paese di poche migliaia di abitanti che sorge direttamente sulla Via della Musica a metà strada tra l’Umbria e l’Estremo Oriente.
Incredibile ma vero. Mai descrizione fu più calzante per questo piccolo borgo del comprensorio orvietano che in estate si trasforma, da ormai dodici anni, in un meraviglioso mix di volti, note e culture diverse. È il “miracolo” dei Corsi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale di Castel Viscardo che sotto la direzione artistica del pianista Riccardo Cambri e la sapiente guida del soprano Isabel Yi Man Chuan e del baritono Roberto Abbondanza, dà vita a un’occasione unica per ragazzi di tutto il mondo che desiderano perfezionarsi nel bel canto e nella tecnica pianistica coniugando lo studio musicale e lo scambio interculturale.
Su un totale di 45 allievi, picco di partecipazione mai raggiunto nelle scorse edizioni dei Corsi, ben 20 giungono dalla lontana Asia e in particolare da Cina, Hong Kong, Taiwan e Giappone.
Venti ore d’aereo sono niente per chi, come questi ragazzi, desidera intensamente proiettarsi in una realtà completamente diversa da quella che si respira nelle grandi, frenetiche, megalopoli orientali. Qui trovano la musica, lo studio, ma anche e soprattutto sensazioni nuove e scoperte continue. «Quando hanno saputo che a Castel Viscardo non c’è neanche un cinema non potevano crederci!» racconta Isabel, cantante e docente di fama internazionale, oltre che carismatica guida dell’intera classe di canto dei Corsi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale.
Gli allievi asiatici sono giunti a Castel Viscardo il 10 agosto scorso. Un giorno per riprendersi dal pesante fuso orario, dopodiché subito pronti a frequentare con entusiasmo le lezioni di canto e pianoforte. Dennis, giovane tenore con lo sguardo acuto di chi ha le idee molto chiare, spiega: «Farò il cantante. Ma a Hong Kong è impossibile portare avanti uno studio così approfondito con la giusta tranquillità e concentrazione». È per questo che ha deciso di studiare all’Università per Stranieri di Perugia per imparare la lingua italiana e di seguire questo corso estivo per perfezionare la sua voce: «Sono carico al cento per cento!» esclama sorridendo.
Lesley Chan è invece il direttore del coro del Wah Yan College Kowloon di Hong Kong, scuola gesuita da cui provengono molti degli allievi di questi corsi estivi. «Partecipo da molti anni – racconta – e l’esperienza di studio è sempre molto intensa e stimolante». Lesley, infatti, segue i corsi nella doppia veste di allievo e insegnante affinando la sua tecnica per poi trasmetterla ai ragazzi del coro che dirige in patria. Ragazzi come Jack ad esempio, che ha partecipato per la prima volta ai Corsi nel 2006 a soli 15 anni e che ora si sente in dovere di ringraziare gli insegnanti per questa grande opportunità che gli ha consentito di migliorare la sua tecnica e di ampliare le sue conoscenze musicali: «In questi anni – spiega – ho sfruttato molto ciò che ho imparato qui. Ho perfezionato il mio modo di cantare e ho messo in pratica le mie conoscenze anche negli Stati Uniti, dove oltre a studiare economia, canto nel coro dell’Università».
Vecchie conoscenze dunque, ma anche “new entry” a Castel Viscardo e Jin Jing è una di queste. Viene da Shangai ed è la prima volta che frequenta i corsi di perfezionamento. Ama la musica e l’arte in generale e vede in questa esperienza un’opportunità unica per imparare e per immergersi nella cultura italiana: «Sono già stata a Torino, a Milano e a Roma e sono rimasta affascinata dai monumenti, dalle chiese e dall’arte italiana – spiega Jin – la vostra cultura fa invidia al mondo e ovunque si respira un’aria preziosa!». Non per nulla Dennis dice di aver finalmente compreso a Castel Viscardo il significato di “ dolce vita”! Gli fa eco Jessie che ha notato con sorpresa l’accoglienza e l’affetto del popolo italiano, diversamente da Hong Kong dove: «regna solo caos e stress». Anche Brian, 15 anni, è a dir poco sbalordito dal fatto che le persone di questo paesino lo salutino senza neppure conoscerlo e dice: «A Hong Kong non si vede un prato, questo invece sembra il Paradiso!».
E se questa immagine, forse un po’ edulcorata, può far a tratti sorridere, gli sguardi entusiasti di questi ragazzi che vengono da lontano raccontano di una bellezza che sa di magico, parlano il linguaggio della gioventù e della passione, svelano un mondo nuovo, sconfinato e vicino allo stesso tempo, dove la Musica crea grandi “ponti”, tutti da percorrere.