ORVIETO – Il consiglio d’amministrazione scaduto della Csco, incurante degli appelli lanciati dall’ex assessore nonché consigliere del cda della Fondazione, Cristina Calcagni e dalle minoranze, ieri pomeriggio ha portato all’ordine del giorno i nodi centrali destinati a cambiare il volto della scuola.
Spicca tra le altre pratiche una convenzione quadro che il Centro studi dovrebbe stipulare con eventuali soci aderenti. Uno di questi è già noto ed è il Consorzio Meuccio Ruini. Diretta emanazione dell’Agci (Associazione generale cooperative italiane), il consorzio si occupa di formazione, nuove tecnologie e servizi all’impiego. Tra i componenti del comitato tecnico-scientifico del Meuccio Ruini figura anche lo stesso presidente (in prorogatio?) del Csco, Roberto Pasca di Magliano.
La pratica è stata una sorpresa anche per il consigliere della stessa Fondazione Csco, Cristina Calcagni che l’ha trovata in cartellina senza averne mai sentito parlare prima. In ogni caso, Calcagni avrebbe abbandonato comunque i lavori, come ha fatto, dopo aver presentato una mozione di illegittimità. I motivi sono noti: il consiglio di amministrazione è scaduto da sette mesi, la convocazione di ieri sarebbe stata pertanto nulla in quanto lo statuto del Csco non prevede proroghe.
Inoltre spiega Calcagni: “L’unico ente che ha titolo decisionale sul Csco è il consiglio comunale di Orvieto”. Con argomentazioni del tutto simili ieri hanno tuonato anche le minoranze alle quali nei giorni scorsi il sindaco Toni Concina aveva chiesto via mail di esprimere un nome per rinnovare il cda.
Di seguito la mozione presentata da Cristina Calcagni
MOZIONE presentata in data 18 giugno 2013 dalla Consigliera Calcagni
Prima dell’apertura dei lavori del CdA del CSCO, con i punti previsti all’OdG, dichiaro la illegittimità del presente Consiglio per i seguenti motivi:
1) Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Centro Studi di Orvieto è scaduto a novembre del 2012; la convocazione di oggi è da ritenersi irrituale, viziata e quindi, nulla.
2) l’unico Ente che ha titolo decisionale sul Centro Studi Città di Orvieto è il Consiglio Comunale di Orvieto;
3) lo Statuto del CSCO non prevede proroghe ai CdA scaduti, ma la nomina di nuovo Consiglio di Amministrazione che può prevedere il rinnovo dei precedenti membri;
4) i punti inseriti all’OdG di oggi non ravvisano nulla di ordinaria amministrazione;
5) la Fondazione CSCO da ben due anni è priva dell’organo del Collegio dei Revisori dei Conti, indispensabile per qualsiasi riunione del CdA CSCO, così come l’assenza della figura del Direttore, organo indispensabile e previsto dallo Statuto.
Cristina Calcagni