ORVIETO – Il cadavere di una donna anziana è stato ripescato ieri mattina nelle acque del lago di Corbara, non è escluso che si tratti della settantanovenne scomparsa da Massa Martana il 27 gennaio scorso. Il corpo che galleggiava lungo le sponde dello specchio d’acqua sul versante tra Corbara e Fossatello è stato avvistato intorno alle 8,40 da un residente della zona che ha immediatamente chiamato i carabinieri. Il recupero, a cura dei vigili del fuoco del distaccamento di Orvieto che si sono avvalsi di un gommone, è stato lungo e difficoltoso. Solo in tarda mattinata si sono concluse le operazioni. A riva è stato portato un corpo praticamente irriconoscibile.
Da subito però i carabinieri hanno avuto la certezza che il cadavere, visto lo stato di decomposizione e visti i tempi di apertura della diga di Corbara, non potesse essere rimasto in acqua per più di due mesi. Maria Brenci, si ricorderà, si è allontanata dalla propria abitazione accompagnata da una conoscente per raggiungere la località di Montemolino di Todi il 27 gennaio scorso. E da quella domenica di due mesi fa di lei si sono perse le tracce. Ma non c’è solo la tempistica tra gli elementi che rendono compatibile tale identificazione.
Il cadavere attribuito ad una donna è stato trovato completamente nudo, con indosso solo delle calze gambaletto e delle pantofole con chiusura lampo, del tutto simili a quelle che la donna di Massa Martana indossava al momento della scomparsa. Somigliante anche la corporatura, media, e la fisionomia per quello che le condizioni del corpo consentono di constatare. In ogni caso, sarà la prova del Dna a dare un profilo più certo alla donna o comunque senza dubbio a confermare o meno che si tratti di Maria Brenci. In ogni è caso è stata disposta l’autopsia da parte del procuratore capo Francesco Novarese. In quella sede si procederà anche ad un eventuale riconoscimento con i parenti della donna.