Riceviamo da Comitato Civico “Orvieto Città del Corpus Domini” e pubblichiamo.
Il Comitato Civico “Orvieto Città del Corpus Domini” coglie l’occasione della conferenza stampa tenuta dalla Direzione Teatro Mancinelli ed intitolata «Orvieto Città del Corpus Domini», per ringraziare dell’onesto tributo intellettuale all’iniziativa intrapresa un anno fa, il cui plauso delle Autorità e degli organi di comunicazione ed informazione convenuti è riecheggiato nella stupenda cornice del Ridotto che la ospitava.
Non avrebbe potuto incontrare tempo più fausto di questo della Pasqua, Luogo del Tempo che segna il «passaggio». In questa Pasqua Orvieto entra nel vivo del proprio giubileo che si protrarrà fino alla fine del 2014. è un cammino a riprendersi la propria Storia. La propria identità culturale. “Orvieto Città del Corpus Domini” è più di un banale slogan-brand; è promozione di un’idea di espressione comunicativa che ha incontrato il favore anche degli esperti e dell’imprenditoria di settore (ASTRO). Non si può che prendere atto in questo dell’impegno profuso da Amministrazione Comunale e Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e finalizzato alla promozione elevazione della nostra amata Città nel vastissimo contesto dell’offerta turistica e culturale, nazionale ed internazionale. È per il nostro Comitato, lusinghiero vanto e motivo di orgoglio vedersi riconosciuto il merito di aver portato all’attenzione della comunità tutta e di quanti sono impegnati nella gestione del bene pubblico, il valore identitario di un Popolo, i Cittadini di Orvieto, e della Terra Orvietana: l’antica Terra Comune Volsiniese di Bolsena ed Orvieto; Terra del Miracolo eucaristico e del Corpus Domini. Grazie di cuore a tutti quanti ci sostengono: S.E.R. Mons. Benedetto Tuzia, che ci ha dimostrato la propria vicinanza fin da subito; Avv. Francesco Venturi, Presidente dell’O.P.S.M., disponibile alle nostre proposte; Dott. Silverio Tafuro, Presidente Ass.ne “Lea Pacini”, che ha sposato dalla prima ora la nostra causa facendosene proattivo promotore; il COVIP, che ha creduto immediatamente nella bontà della nostra visione popolare e civica; il Rotary Club Int., che ha fatto propria la forza della proposta culturale e prima consociazione della Città a rendersi disponibile per mettere in moto uno sforzo comune nel nome di “Orvieto Città del Corpus Domini”; il Comitato dei Quartieri; gli organi di Comunicazione ed informazione, per l’ampia onesta e attenta diffusione del nostro messaggio di compartecipazione al valore e all’identità culturale di una comunità.
Questo è solo il primo gradino. Il Popolo di Orvieto deve potersi riconoscere nel tesoro che possiede e su cui è seduto.
Paolo VI nel 1964 con lettera apostolica al vescovo Dondeo ha decretato Orvieto: “Civitas Eucharistica“! E oltre il Corpus Domini, oltre San Tommaso, c’è dell’altro.
Come la figura di San Bonaventura, che realizzò il convento a S. Francesco, e che impone una revisione e un doveroso processo di riappropriamento della Presenza Francescana sulla Rupe e, quindi, il reinserimento di Orvieto nel contesto delle terre e dei percorsi francescani dai quali, non si sa bene perché sia stata esautaorata ed ostracizzata.
Orvieto e la sua Terra Luoghi del Sacro da sempre: Fanum Voltumnae; Santuario di Cannicella sulla via Heracleia; movimenti ereticali; abbazie, conventi; monaco Graziano pilastro del Diritto Canonico; cavalieri Templari e Teutonici; “Santuario del SS. Corporale” (Luigi Fumi 1896); “Città dei Pontefici” (Prinzivalli 1857).
Orvieto Luogo della Cultura. L’abbondanza incredibile di risorse non ne giustifica il disinteresse, l’indifferenza, l’inanità. Quel che ci viene dalla nostra Storia deve essere messo in sistema e fatto girare. Sono le barre di combustibile atomico della nostra centrale nucleare rupestre: ecologica e pulita, che non produce scorie ma ricchezza. Accessibile a chiunque non ami solo parlarsi addosso e stare a guardare (o ridursi sarcasticamente a sterile critica sfascista), ma abbia volontà di fare, di metterci la faccia e rimboccarsi le maniche. Ora inizia una nuova storia per la nostra Città,la Cittàdel Corpus Domini. Una storia che dovrà, e non potrà che essere solo di compartecipazione e condivisione. Che emargini i personalismi strumentali e autoreferenziali.
Cultura e arroganza sono agli antipodi, così come Cultura e divisione, separazione.
Quello culturale infatti è un processo di incontri, non di scontri, prevaricazioni, violenze, disconferme, persecuzioni, egoismi, invidie, gelosie, delazioni, preconcetti e pregiudiziali; tutti aspetti, questi, semmai, dell’ignoranza, di noncultura, di inidentità.
Orvieto è storicamente anche terra di eccellenze nel Pensiero e nella Ricerca: dai pilastri Monaldo Monaldeschi, Gualterio, Cozza, Fumi, Perali, Barzini, Bonelli, a Satolli, Catamo, Riscaldati; da Riccetti a Bizzarri, da Della Fina a Foresi, dalla Ricci a Portarena, solo per citarne alcuni oltre ai nostri marcopolo Barlozzetti, Matteucci, Strabioli, Marchesini. Fonti della Cultura orvietana a cui il Comitato si ispira ed abbevera facendovi costante riferimento.
Questo è il substrato fondante a cui si aggiungono le infinite moderne declinazioni culturali orvietane che toccano tutti gli aspetti anche più tecnologici ed innovativi, come nel campo informatico e della rete. Altro che città morta, di droghe e di morti.
Dal Comitato Civico “Orvieto Città del Corpus Domini” auguri di Buona Pasqua a tutti i concittadini per un nuovo Progetto Orvieto PER ORVIETO.