Gianluca Rossi e Carlo Emanuele Trappolino hanno incontrato i rappresentanti dell’avvocatura, della camera civile e di quella penale di Terni. Oltre ai due candidati democratici, all’incontro erano presenti il presidente dell’ordine degli avvocati di Orvieto Sergio Finetti, il presidente della camera civile di Terni Luigi Zingarelli, il consigliere della camera penale di Terni Dino Parroni e la presidente dell’assemblea dell’organismo unitario dell’avvocatura Stefania Cherubini.
Durante l’incontro sono state esposte le carenze organiche riguardanti gli uffici giudiziari di Terni, anche in vista del futuro accorpamento con il tribunale di Orvieto. Criticità, hanno affermato gli avvocati presenti, che rischiano di inasprire una situazione già al limite, con riflessi negativi sulla qualità dei servizi offerti a cittadini e alle imprese, sottoforma di un ulteriore ingolfamento della macchina giudiziaria.
Gianluca Rossi e Carlo Emanuele Trappolino, oltre a raccogliere le istanze dell’avvocatura, hanno sottolineato come il sistema giudiziario, al pari di quello scolastico e sanitario, “rappresenti un ambito fondamentale per la vita del Paese” e come nel corso della prossima legislatura “tutte le forze politiche, Partito Democratico in testa, dovranno impegnarsi a restituire efficienza e una maggiore logica alla macchina giudiziaria nazionale”.
I due esponenti democratici hanno affermato l’esigenza “di una proroga nell’attuazione della riforma disegnata dal ministro Severino, per poter valutare con più attenzione gli organici ipotizzati e ottenere una distribuzione più razionale delle risorse umane sui territori, siano essi magistrati che personale amministrativo”. In questo senso il ricollocamento dei magistrati ordinari ‘fuori ruolo’ presenti nell’intero territorio nazionale, può rappresentare un’opportunità utile a sopperire alle gravi e annose carenze del sistema giudiziario locale. “Ogni riforma deve essere adeguatamente sostenuta da risorse – hanno affermato Rossi e Trappolino – altrimenti il rischio è di peggiorare i servizi, senza ottenere alcun risparmio né una prospettiva efficiente”.