Ogni volta che vado a Orvieto centro storico, se ho un po’ di fretta e la sosta è breve e prevedibile, cerco il parcheggio nelle strisce blu, quelle a pagamento ma più vicine al negozio, all’ufficio, a dove devo andare.
Sempre, con grande disappunto, fatico a trovare un spazio di sosta libero. Dopo girovagare inutile sono costretto quasi sempre ad insilarmi dentro il Campo della Fiera o nel parcheggione di via Roma. Mi ha sempre incuriosito la stravaganza di questa preferenza per il parcheggio all’aria rispetto a quello sotto terra. Probabilmente tutta gente di fretta, sosta e fuggi.
Il busillis più complesso e stimolante era capire perché non ci fosse uno straccio di posto libero nelle strisce blu neppure davanti al carcere mentre il parcheggio di via Roma, di poco distante, era miseramente vuoto. Risalendo verso il centro, per capire più che per farmi i cavoli degli altri, ho iniziato a verificare che nei parcheggi occupati c’era chi aveva lo scontrino di pagamento, chi no, chi vecchio.
Ecco la soluzione al mistero che mi assillava sulle abitudini di posteggio degli orvietani.
Le possibilità di salare la contravvenzione non valgono la spesa e alla fine dell’anno bisogna proprio essere sfortunati per averci rimesso.
Mi faccio avanti e confesso fiducioso la mia scoperta al responsabile del traffico ad Orvieto su delega del sindaco, il consigliere Olimpieri, che conosco come deciso sostenitore dell’ordine, sicuro di una adeguata e pronta risposta in grado di ristabilire la giustizia. Insomma, consigliere delegato Olimpieri, ora che finalmente sa può trovare una soluzione per arrotondare i conti del Comune e sanzionare i furbi.
Ci sarebbe anche un’altra informazione: il parcheggio di via Roma, oltre che desolante, fa acqua, in senso letterale, come testimoniato dalla foto che allego. (D.F.)