ORVIETO – “Lo scenario di crisi gravissima ed in rapido ulteriore aggravamento, con la quale ogni giorno ci troviamo a combattere” non può “essere affrontato riducendo, o peggio ancora eliminando, gli investimenti nel campo della cultura e delle ricerca”. Così Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Assocommercio contro lo scioglimento del Csco. Imprenditori e commercianti compatti chiedono di lavorare “subito ed alacremente – dicono – redigendo dettagliati piani economico-finanziari per ciascuna delle iniziative in cantiere e per altre da individuare, al fine di tradurre operativamente le conclusioni del lavoro degli esperti della commissione, per poter verificare se e come i benefici del mantenimento del Centro Studi possano superare i costi e i rischi – questi peraltro certi e gravi – della paventata dismissione”. Una presa di posizione netta che si schiera con la componente minoritaria della commissione di esperti nominata ad hoc dal Comune per decidere le sorti del Centro studi. Le associazioni ritengono che il Centro studi, “nella sua lunga attività, abbia svolto un ruolo non secondario nel contesto socio-economico orvietano, divenendo nel tempo (come evidenziato dal rapporto dalla commissione temporanea di studio) un motore culturale che è riuscito a coordinare soggetti diversi per operazioni a favore della città e del suo territorio l’economia e la vita civile della comunità locale”.
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Con l'approvazione del decreto del Ministero dell'Interno in data 17 aprile 2024, il Comune di Baschi è risultato tra gli...